Prefazione al libro "Istanti donati" di Gianni Oliva
Donare è un gesto antico, ha lunghe radici. Nel mondo degli eroi omerici non esiste il denaro solo cose che si scambiano e si offrono.Il dono evoca una sonorità profonda, una mano che si apre per trasmettere un sentimento, un’immagine per ricordare. Donare fa parte dell’ identità, chi fa doni è dentro alla società, ha relazioni con il mondo. Come Gianni Oliva che si relaziona con l’umanità che lo sorprende, con le persone che esprimono intensità, con le vite sature di contrasti chiedendosi cosa fare per loro. In quell’istante la domanda trova in lui la più semplice delle risposte: dono una fotografia. Per lui è naturale scattare con abilità, cogliere l’attimo di un gesto, di un’espressione. Meno spontaneo è pensare di donare la foto scattata. Gianni Oliva invece si pone la domanda di come ringraziare chi a lui ha fatto il dono di poter realizzare quell’immagine e di cosa fare per aiutare chi ha fotografato. Ecco allora che l’idea di donare la foto fatta è per lui un segno di vicinanza. Scatta la foto, va in laboratorio, stampa l’immagine, ritorna indietro e mette nelle mani del soggetto fotografato la sua “fotografia” solo, con la famiglia, con i suoi oggetti. Questo gesto lo ha ripetuto innumerevoli volte per decine di persone. In India, al mercato di Calcutta, ha donato le fotografie agli uomini che vendono i fiori, uomini lacerati dal contrasto silente di un mestiere faticoso mitigato dal fascino dei colori. A Cuba nel cuore dell’Avana dove la tristezza della gente che lavora per strada si mescola all’orgoglio di un socialismo esausto. A Mezzenile con le famiglie africane spaesate in mezzo alla piazza centrale per non sapere dove andare, cosa fare, con chi parlare. Eccolo Gianni che osserva, scruta, si pone domande su se stesso, sulla sua vita e sulla vita di chi ha di fronte a sé, di cui percepisce il fascino di culture lontane e la tensione di forti contrasti sociali.
Offrire in dono la fotografia si carica di un significato nuovo che va oltre a tutto ciò che è già stato scritto sul ricordo, sulla memoria dell’immagine e di cui sono pieni zeppi libri di autori famosi. Il significato nuovo è la gioia, quella gioia che si ritrova nel favorire l’accoglienza del dono “divino” della vita, in tutta la sua affascinante ricchezza. Eh sì dentro a quell’immagine c’è il mondo, c’è la vita di quella persona che può tenere per sé come il ricordo di un bel momento ma che può a sua volta donare ai suoi cari spesso lontani.
“Ho i tuoi occhi rossi in tasca sul rullino. E piango …..” anche i rapper più famosi, Francesca Michielin e Fabri Fibra, nell’ultimo singolo “fotografia” colgono il significato profondo dell’immagine “E mentre non mi guardi ti scatto una foto…” per tenere l’immagine come il dono prezioso di quella persona. Gianni Oliva con il suo mestiere è dentro alla società, con la sua fotografia traccia l’identità dell’uomo, con il suo dono fa conoscere il potere dell’immagine.
Tiziana Bonomo