ArtPhotò

LA SCONFITTA DELL'OCCIDENTE
Incontro con Domenico Quirico alla Libreria Binaria

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GUERRA,ODIO,INDIFFERENZA

ArtPhotò coglie l’occasione della riapertura della libreria Binaria e della sua ospitalità per parlare di “La sconfitta dell’Occidente” attraverso il libro scritto da Domenico Quirico e Laura Secci, un’altra giornalista del quotidiano La Stampa. Da venti anni l’Occidente perde tutte le guerre, ogni tipo di guerra e mostra di essere del tutto incapace di affrontare il nuovo tipo di violenza organizzata del XXI secolo.
Sono proprio i reportage di Quirico e Secci che consentiranno di passare in rassegna i numerosi conflitti che hanno visto soccombere negli ultimi decenni l’Occidente: dal Nord Africa alla Siria, dall’Iraq all’Afghanistan. Tutti luoghi dove fino a qualche anno fa un occidentale poteva muoversi, visitare, commerciare senza problemi, sono diventati terre del silenzio e dell’odio. Quali sono i veri pericoli di questa sconfitta? Quanti sono a conoscenza degli eventi di questi ultimi dieci anni in Afghanistan, Siria, Iraq e in altre zone di un mondo così vicino al nostro “Occidente”? È vero come scrive Quirico che “l’indifferenza che è una forma della viltà ronza nei cuori come un motore”?
La conversazione con due importanti testimoni del nostro tempo sarà l’occasione, per ascoltare le osservazioni a questi e ad altri interrogativi. L’incontro sarà accompagnato da una proiezione di immagini fotografiche in parte scattate dalla stessa autrice Laura Secci.

LIBRO
Titolo: "La sconfitta dell’occidente"
Autori: Domenico Quirico e Laura Secci
Editore: Neri Pozza Collana, Piccola Biblioteca
Pagine: 224

SCHEDA INFORMATIVA
Dialogo “Guerra, odio e indifferenza” Tiziana Bonomo di ArtPhotò dialoga con Domenico Quirico e Laura Secci
Data 2 luglio 2020
Ideazione e Organizzazione Tiziana Bonomo di ArtPhotò e Binaria Centro Commerciale
Sede libreria Binaria - Centro Commensale, in via Sestriere 34, Torino
Prenotazione per il Covid 19 è necessaria una prenotazione per la sala con una capienza massima di 30 persone binaria@gruppoabele.org, 011 537777

INFO E CONTATTI
Artphotò di Tiziana Bonomo
Telefono +39 335.781.59.40
Email info@artphotobonomo.it

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CS_La_sconfitta_dell_occidente.pdf (2.21 MB)

KRZYSZTOF MILLER. ANNO 1989
Fotografie di Krzysztof Miller al Polo del '900



Mostra
A distanza di poco tempo ritorna in Italia, il fotoreporter polacco Krzysztof Miller, al Polo del ‘900, con una mostra storica importante “1989”. Mostra che arriva, ad un anno di distanza dall’esposizione originaria, dalla prestigiosa “Casa di Storia” di Varsavia, grazie ai diritti della storica agenzia giornalistica Gazeta Wyborcza e con la curatela in Italia di Tiziana Bonomo. 1989: L'anno che ha cambiato la Storia dell’Europa e nello stesso tempo anche la vita di un fotoreporter di nome Krzysztof Miller, il protagonista della mostra. In Europa nel 1989 cadono i regimi autoritari dell’Est, cade il muro di Berlino, si assiste allo smantellamento della cortina di ferro. Rinasce la democrazia. L'anno 1989 porta libertà e speranza. È questa la storia raccontata attraverso le fotografie di Krzysztof Miller, allora all'inizio della sua carriera. Un ringraziamento alla Casa di Storia di Varsavia che ci ha fornito le immagini della mostra curata a Varsavia da Katarzyna Puchalska e Waldemar Gorlewski.

SCHEDA INFORMATIVA
Titolo KRZYSZTOF MILLER. ANNO 1989
A cura di Tiziana Bonomo
Dove Polo del ‘900, Palazzo San Daniele - Via del Carmine 14, Torino
Quando inaugurazione martedì 17 settembre 2019 ore 18.00
Dove Polo del ‘900, Palazzo San Daniele - Via del Carmine 14, Torino
Ideazione, organizzazione, comunicazione ArtPhotò
Sede Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Torino
Info e contatti Tiziana Bonomo, +39 335.781.59.40, info@artphotobonomo.it
All'inaugurazione intervento di:
Adrianna Sennicka (Console generale di Polonia, Milano)
Ulrico Leiss De Leimburg (Console onorario di Polonia)
Alessandro Bollo (Direttore del Polo del ‘900)
Marcella Filippa (Fondazione Vera Nocentini)
Donatella Sasso (Istituto Gaetano Salvemini)
Luigi Geninazzi (Giornalista)
Tiziana Bonomo (Curatore mostra)


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Comunicato_Stampa_KM_anno_1989_2sett2019.pdf (8.87 MB) Locandina_Miller_artphoto.jpg (0.57 MB) Invito_OK.jpeg (127.35 KB) SoloTestata.jpeg (402.58 KB)

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FOTOGRAFIE CHE NON HANNO CAMBIATO IL MONDO
Fotografie di Krzysztof Miller allo Spazio Eventa



Mostra e Conferenza
È la prima volta che Krzysztof Miller viene esposto e presentato in Italia. La mostra è inserita all’interno del programma di Slavika Festival: http://www.slavika.it/programma/. Grazie ad ArtPhotò è la prima volta che viene fatto conoscere questo incredibile fotoreporter, che si è tolto la vita il 9 settembre 2016 dopo aver lottato con il disturbo da Stress Post Traumatico. Grazie al contributo e alla partecipazione del Consolato Generale della Repubblica di Polonia e alle fotografie fornite dall’agenzia Gazeta Wyborcza di Varsavia con cui ha collaborato Krzysztof Miller.
Il valore di un fotografo di cui la sua storia è ricca di significati: da quella della sua abilità “artistica-professionale”, a quella “umana” come sensibilità rara e preziosa, a quella ancora “sociale" che consente di cogliere le difficoltà, le situazioni estreme in cui vive l’uomo, a quella “personale” tragica, dolorosa come quella dei soggetti da lui fotografati. Simbolicamente Krzysztof Miller, rappresenta, con la sua storia e con la sua fragilità, la solitudine del mestiere di reporter.

SCHEDA INFORMATIVA MOSTRA
Titolo Fotografie che non hanno cambiato il mondo. KRZYSZTOF MILLER Storia di un fotoreporter polacco
A cura di Tiziana Bonomo
Ideazione, organizzazione, comunicazione ArtPhotò
Dove Spazio Eventa, Via dei Mille 42, Torino
QuandoInaugurazione giovedì 14 marzo 2019 ore 18,30/21.30
Durata dal 15 marzo al 9 aprile 2019 prorogata fino al 10 maggio 2019
Patrocinio Consolato Generale di Polonia di Milano
Orari Martedì/venerdì h. 15.00 - 19.00, Sabato 16 marzo h. 10.00 - 16.00, Ingresso Libero
Info e contatti Tiziana Bonomo, +39 335.781.59.40, info@artphotobonomo.it

SCHEDA INFORMATIVA CONFERENZA
Titolo "Krzysztof Miller: storia di un fotoreporter polacco"
Ideazione, organizzazione, comunicazione ArtPhotòDove Palazzo Cisterna
Quando mercoledì 20 marzo 2019 ore 18,00
Patrocinio Città di Torino e Consolato Generale di Polonia di Milano
Relatori
Luigi Geninazzi giornalista esperto sulla storia e sullacultura polacca
Ulrico Leiss de Leimburg console onorario di Polonia a Torino
Anna Ziarkowska del Museo di Storia di Varsavia
Sergio Ramazzotti fotoreporter dell'agenzia Parallelo Zero

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Comunicato_stampa_Miller.pdf (1.28 MB) Post_rettOK.jpeg (495.68 KB)

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HOSPITALIA.O SUL SIGNIFICATO DELLA CURA
Fotografie Elena Franco a Santa Maria della Scala a Siena

date » 14-10-2019 22:38

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Hospitalia. O sul significato della cura è un progetto fotografico che parte dalle architetture degli antichi ospedali europei – vere e proprie città nella città – per aprirsi al territorio, attraverso le donazioni che, nel corso dei secoli, i benefattori hanno devoluto per la cura di questi centri dell’accoglienza.

La mostra presenta un progetto avviato da diversi anni e documenta edifici ospedalieri storici in un itinerario che, da Siena, attraversa Venezia, Cremona, Milano, Alessandria, Vercelli, Torino, Arles, Bourg-en-Bresse, Lione, Parigi, fino a Lessines in Belgio. Non è solo quindi una ricerca estetizzante, ma uno studio ben condotto.
Gli scatti non seguono un itinerario geografico, ma sono inseriti in raggruppamenti tematici, che suggeriscono una stimolante chiave di lettura: monumentalità-bellezza, liturgia-rito, limite-legame, memoria-archivio, comunità-solidarietà, autarchia-sostenibilità, paesaggio-ambiente, riuso-trasformazione, e da essi emergono affinità e somiglianze anche in luoghi tra loro remoti.

INAUGURAZIONE MOSTRA
"Hospitalia. O sul significato della cura"
Dove Siena, Santa Maria della Scala, Piazza Duomo
Quando 11 aprile 2019 alle ore 18.00
12 aprile – 7 luglio 2019 PROROGATA FINO AL 1°SETTEMBRE 2019
Orari Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica: ore 10.00 – 19.00
Giovedì: ore 10.00-22.00
Ultimo ingresso un’ora prima l’orario di chiusura del museo
La mostra è compresa nel biglietto di ingresso al museo

CONFERENZA
Presentazione del libro HOSPITALIA o sul significato della cura
Dove Santa Maria della Scala Siena
Quando mercoledì 13 giugno 2019 ore 18,00
Relatori con l’autrice Elena Franco dialoga Domenico Quirico, giornalista de La Stampa
modera Tiziana Bonomo, ArtPhotò

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CS_Hospitalia_a_Siena.docx (39.12 KB) CONFERENZA_CON_DQ_invitodigitale_13giugno.pdf (1.05 MB)

001_MG_6702_innaugurazione_hospitalia.jpginvitodigitale.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_020_MG_6767_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_029_MG_6791_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_032_MG_6802_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_035_MG_6820_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_038_MG_6815_innaugurazione_hospitalia.jpg

DOMENICO QUIRICO. VIAGGIO SENZA RITORNO
Documentario di Paolo Gonella all'Istituto Italiano di Varsavia

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DOMENICO QUIRICO
Viaggio senza ritorno

[i]Il racconto dell’uomo si intreccia a quello della sua professione, inviato, giornalista de La Stampa.
Un viaggio che apre una riflessione più ampia sull'uomo e sulla narrazione. Cosa spinge ad addentrarsi nel cuore di tenebra di luoghi che meritano di essere descritti, a intraprendere viaggi che potrebbero essere senza ritorno? Conoscere e narrare come nucleo stesso dell’eredità dell'Occidente.

QUANDO
Giovedì 3 ottobre 2019
ore 18.00

DOVE
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
Ul. Marszałkowska 72, Varsavia

INTERVENTI
Paolo Gonella
Domenico Quirico
Modera Tiziana Bonomo

INFO E CONTATTI
email info@artphotobonomo.it
telefono 3357815940

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Viaggio_senza_ritorno_IT.pdf (4.21 MB) Viaggio_senza_ritorno_PL_1.pdf (4.21 MB)

OSPITI beilòt, guest, wageni, hôte
Fotografie di Gianni Oliva allo Spazio San Fedele di Milano

date » 14-10-2019 21:56

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FOTOGRAFIE DI GIANNI OLIVA
A CURA DI TIZIANA BONOMO
Inaugurazione
Dove Spazio Aperto San Fedele, Via Hoepli 3/b, Milano
Quando 15 febbraio 2019, h. 18.30-20.00
Durata e Orari Dal 16 febbraio al 9 marzo 2019, h.9.00-12.00/15.00-18.00, ingresso libero
All’inaugurazione sarà presente il giornalista Domenico Quirico.

BIOGRAFIA
Gianni Oliva (Torino 1964)
Attualmente vive e lavora a Torino. Fotografo da sempre, ha iniziato con Beniamino Antonello che negli anni ‘80 lavorava con l’agenzia Armando Testa. Ha iniziato così anche Oliva a lavorare per campagne pubblicitarie, per prestigiosi marchi di società italiane e internazionali, per aziende, gallerie e per importanti riviste italiane e straniere. Nel tempo il fascino di altri paesi e situazioni ha preso il sopravvento e lo sguardo di Gianni Oliva si è sempre più rivolte alle persone, alle donne, agli uomini con culture e storie antiche. Un mestiere, quello del fotografo che lo spinge a ricercare e a viaggiare in tutto il mondo. Dai maestri come Dorothea Lange, Jean Loup Sieff, Steve Mc Curry e Natchway apprende l’arte del ritratto e nel ritratto si concentra.
Tante le immagini scattate in Lituania (anni 2008), in India (2014/15), in Patagonia (2017), a Cuba (2015) che hanno generato mostre ed esposizioni in gallerie e musei. Ritratti che rappresentano “la verità del momento”. Gianni Oliva è da scoprire leggendo nel colore inebriante delle sue immagini così come nel bianco e nero metafisico, quasi surreale di un mondo che fluttua nella ricerca perenne di una verità in continua mutazione.
Nel 2015 è stato il vincitore di "Photissima art prize" con l'opera "Siauliai, la collina delle croci" , nel 2016/17 ha esposto in tre personali : "Siauliai" evento organizzato in occasione di Photofestival a Milano e con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Lituana in Italia (spazio made4art milano). "Displayed works" mostra realizzata per Artissima off a Torino. "Indian frames" evento realizzato con il patrocinio dell' ambasciata indiana nella repubblica italiana a Milano (spazio made4art) - Photofestival 2017.

Domenico Quirico
E’ giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi venti anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Nell'agosto 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. Viene infine liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano e infine riportato a casa.
È stato 22 ore in mare, gomito a gomito con 113 ragazzi tunisini stipati in una barca di 10 metri. Tutto per raccontare, «nella maniera più onesta possibile», l’odissea di questi giovani. «Siamo abituati ai silenzi di Domenico, che si ripetono quasi in ogni suo viaggio, tanto che l’ultima volta che era stato in Mali non lo avevamo sentito per sei giorni. Fanno parte del suo modo di muoversi e di lavorare... La sua strategia è viaggiare da solo, tenendo un profilo bassissimo e mimetizzandosi tra le popolazioni» (Mario Calabresi). Ha vinto i premi giornalistici Cutuli e Premiolino, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli, nel 2017 il Premio per la letteratura Albatros, nel 2018 il Premio Terzani per la letteratura. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori: Adua, Squadrone bianco, Generali, Naja e Primavera Araba per Bollati Boringhieri. Presso Neri Pozza ha pubblicato: Ombre dal fondo, Esodo. Storia del nuovo millennio, Il Grande Califfato, Il paese del male e Gli Ultimi: la magnifica storia dei vinti. Ha scritto con Laterza Succede ad Aleppo.

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COMUNICATO_STAMPA_Ospiti_30novembre2018_.doc (2.54 MB)

RIVOLUZIONI
Incontro con Ivo Saglietti e Domenico Quirico

date » 27-09-2018 08:42

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tags » Incontro, ArtPhotò, artphotobonomo, Rivoluzioni, Ivo Saglietti, Domenico Quirico, fotografia,

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Continua il dialogo tra chi scrive e chi fotografa, tra la parola e l’immagine.
Domenico Quirico ha accettato di condurre per ArtPhotò una serie di incontri sui temi che più lo rendono noto al grande pubblico come giornalista, narratore della sofferenza umana, esperto conoscitore di guerre e conflitti di tutto il vicino e medio oriente e dell’Africa con la migrazione. La sua convincente scrittura a confronto con quella altrettanto efficace di alcuni grandi fotoreporter. Fa da trait d’union nei confronti di fotografi che hanno fatto e fanno grande la storia del foto-reportage.
Dopo Ferdinando Scianna prosegue il racconto con un maestro del reportage, un testimone silente, audace, sempre presente in fatti che hanno rivoluzionato la Storia,uno straordinario, umano fotoreporter: Ivo Saglietti. È già conosciuto da molti di voi ma in questo contesto il tema dell’incontro è più incisivo che mai: RIVOLUZIONI!

IVO SAGLIETTI
È tra i pochi fotografi italiani ad avere vinto per ben tre volte un premio al World Press Photo. Nei primi anni Settanta Ivo Saglietti (Tolone, 1948) inizia a lavorare in Italia come regista, realizzando documentari su temi sociali. Dal 1978 si dedica esclusivamente alla fotografia di reportage, documentando le realtà sociali e politiche più critiche in diverse aree del mondo: Nicaragua, Cuba, Cile, Libano, Palestina, Colombia, Haiti, Uganda, Tanzania, Benin, Macedonia, Marocco, Kosovo, Uzbekistan, Nigeria. Tra i suoi progetti più importanti ricordiamo quello realizzato in Cile tra il 1986 e il 1988, durante l’ultimo periodo della dittatura di Pinochet. All’inizio degli anni Novanta, Saglietti è in America Latina, in occasione dei cinquecento anni dalla scoperta dell’America, per una nuova ricerca dalla quale nasce la mostra Fotografie dal Nuovo Mondo. Nel 2004 inizia a lavorare a The Big Three, un progetto sulle tre grandi malattie endemiche – tubercolosi, malaria, AIDS – che ancora oggi colpiscono soprattutto i paesi più poveri del mondo.
Nel 2000 diventa membro dell’agenzia tedesca Zeitenspiegel e nel 2005 dell’agenzia Prospect.
Ha pubblicato ed esibito il suo lavoro in tutto il mondo e nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto molti prestigiosi riconoscimenti, tra cui il World Press Photo, il premio Enzo Baldoni e il premio Chatwin Occhio Assoluto. Lavora con Zeitenspiegel, un’agenzia tedesca nata 30 anni fa dalla visione del fotografo Uli Rheihardt.

DOMENICO QUIRICO
E’ giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi venti anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Nell'agosto 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. Viene infine liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano e infine riportato a casa. È stato 22 ore in mare, gomito a gomito con 113 ragazzi tunisini stipati in una barca di 10 metri. Tutto per raccontare, «nella maniera più onesta possibile», l’odissea di questi giovani. «Siamo abituati ai silenzi di Domenico, che si ripetono quasi in ogni suo viaggio, tanto che l’ultima volta che era stato in Mali non lo avevamo sentito per sei giorni. Fanno parte del suo modo di muoversi e di lavorare... La sua strategia è viaggiare da solo, tenendo un profilo bassissimo e mimetizzandosi tra le popolazioni» (Mario Calabresi). Ha vinto nel 2018 il Premio Terzani per la letteratura, nel 2017 il Premio per la letteratura Albatros, i premi giornalistici Cutuli e Premiolino, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori: Adua, Squadrone bianco, Generali, Naja e Primavera Araba per Bollati Boringhieri. Presso Neri Pozza ha pubblicato: Ombre dal fondo, Esodo. Storia del nuovo millennio, Il Grande Califfato, Il paese del male e Gli Ultimi: la magnifica storia dei vinti. Ha scritto con Laterza: Succede ad Aleppo.

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Rivoluzioni_txt_2.pdf (125.33 KB)

OSPITI beilòt, guest, wageni, hôte
Fotografie di Gianni Oliva a Mezzenile

date » 17-07-2018 23:35

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tags » ArtPhotò, Ospiti, Gianni Oliva, fotografia, famiglie africane,

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FOTOGRAFIE DI GIANNI OLIVA
A CURA DI TIZIANA BONOMO
Inaugurazione
Dove Castello Francesetti di Mezzenile, a Mezzenile (Torino)
Quando 20 luglio 2018, h. 19-22
Durata e Orari Dal 21 al 29 luglio 2018, h.9.00-12.00/15.00-18.00, ingresso libero
All’inaugurazione sarà presente il giornalista Domenico Quirico.

BIOGRAFIA
Gianni Oliva (Torino 1964)
Attualmente vive e lavora a Torino. Fotografo da sempre, ha iniziato con Beniamino Antonello che negli anni ‘80 lavorava con l’agenzia Armando Testa. Ha iniziato così anche Oliva a lavorare per campagne pubblicitarie, per prestigiosi marchi di società italiane e internazionali, per aziende, gallerie e per importanti riviste italiane e straniere. Nel tempo il fascino di altri paesi e situazioni ha preso il sopravvento e lo sguardo di Gianni Oliva si è sempre più rivolte alle persone, alle donne, agli uomini con culture e storie antiche. Un mestiere, quello del fotografo che lo spinge a ricercare e a viaggiare in tutto il mondo. Dai maestri come Dorothea Lange, Jean Loup Sieff, Steve Mc Curry e Natchway apprende l’arte del ritratto e nel ritratto si concentra.
Tante le immagini scattate in Lituania (anni 2008), in India (2014/15), in Patagonia (2017), a Cuba (2015) che hanno generato mostre ed esposizioni in gallerie e musei. Ritratti che rappresentano “la verità del momento”. Gianni Oliva è da scoprire leggendo nel colore inebriante delle sue immagini così come nel bianco e nero metafisico, quasi surreale di un mondo che fluttua nella ricerca perenne di una verità in continua mutazione.
Nel 2015 è stato il vincitore di "Photissima art prize" con l'opera "Siauliai, la collina delle croci" , nel 2016/17 ha esposto in tre personali : "Siauliai" evento organizzato in occasione di Photofestival a Milano e con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Lituana in Italia (spazio made4art milano). "Displayed works" mostra realizzata per Artissima off a Torino. "Indian frames" evento realizzato con il patrocinio dell' ambasciata indiana nella repubblica italiana a Milano (spazio made4art) - Photofestival 2017.

Domenico Quirico
E’ giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi venti anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Nell'agosto 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. Viene infine liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano e infine riportato a casa.
È stato 22 ore in mare, gomito a gomito con 113 ragazzi tunisini stipati in una barca di 10 metri. Tutto per raccontare, «nella maniera più onesta possibile», l’odissea di questi giovani. «Siamo abituati ai silenzi di Domenico, che si ripetono quasi in ogni suo viaggio, tanto che l’ultima volta che era stato in Mali non lo avevamo sentito per sei giorni. Fanno parte del suo modo di muoversi e di lavorare... La sua strategia è viaggiare da solo, tenendo un profilo bassissimo e mimetizzandosi tra le popolazioni» (Mario Calabresi). Ha vinto i premi giornalistici Cutuli e Premiolino, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli, nel 2017 il Premio per la letteratura Albatros, nel 2018 il Premio Terzani per la letteratura. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori: Adua, Squadrone bianco, Generali, Naja e Primavera Araba per Bollati Boringhieri. Presso Neri Pozza ha pubblicato: Ombre dal fondo, Esodo. Storia del nuovo millennio, Il Grande Califfato, Il paese del male e Gli Ultimi: la magnifica storia dei vinti. Ha scritto con Laterza Succede ad Aleppo.


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COMUNICATO_STAMPA_Ospiti_12luglio2018.pdf (7.29 MB)

FESTIVAL DI FOTOGRAFIA.PERSUASIVI ESEMPI
Incontro con Lorenza Bravetta e Alberto Prina

date » 29-05-2018 10:25

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tags » ArtPhotò, Incontro, Festival, Lorenza Bravetta, Alberto Prina, fotografia,

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“Festival di Fotografia” Persuasivi esempi italiani
ArtPhotò dialoga con Alberto Prina e Lorenza Bravetta

16 MAGGIO 2018 H.18.30 SPAZIO SPACENOMORE
PALAZZO GRANERI DELLA ROCCIA -VIA BOGINO 9 – TORINO - INTERNO CORTILE
All’incontro partecipano due relatori d’eccezione Alberto Prina, in qualità di coordinatore del Festival della Fotografia Etica di Lodi e Lorenza Bravetta , consigliere del Ministro Franceschini, per affrontare il tema del ruolo e del contributo che hanno oggi i festival nella valorizzazione della fotografia. Il festival di Lodi, ormai riconosciuto a livello internazionale, si contraddistingue dagli altri festival per mettere in evidenza la fotografia come strumento di sensibilizzazione su tematiche sociali, antropologiche e ambientali, in grado di parlare alla gente proprio con l’immediatezza tipica del linguaggio fotografico. Significativa l’esperienza di Lorenza Bravetta come portatrice di suggestioni provenienti da alcune delle più interessanti realtà nazionali e internazionali per mettere a fuoco la vera identità di un festival. Quindi quali requisiti deve avere un festival per essere considerato tale? Quale capacità può avere un festival nel saper far rete con il sistema della fotografia e della cultura? Come trovare occasioni per integrare sempre di più il nostro Paese, proprio sotto il profilo culturale, con il sistema Europa, attirando competenze ed energie presenti in altri paesi e favorendo così una più larga circolazione delle idee e della crescita della fotografia?

ALBERTO PRINA
Alberto Prina da ieri ha intrapreso la professione fotografica, ma è un fotografo da sempre.
Pensando alla filosofia e con la fotografia in testa, si laurea in fisica fino a quando non potrà più rimandare. Fondatore del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, ha ideato e coordina il Festival della Fotografia Etica dalla sua prima edizione. Lavora come fotografo di reportage e fotogiornalista sviluppando progetti complessi nel campo della comunicazione fotografica, multimedia e fotografia collaborativa.
Docente di fotografia organizza corsi e workshop sulla fotografia di racconto e sulle tecniche digitali e di post produzione. www.mrpraina.com.

LORENZA BRAVETTA
Lorenza Bravetta è, da gennaio 2017, presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Consigliere del Ministro Dario Franceschini per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale, con il compito di approfondire tematiche legate alla tutela e alla promozione della fotografia italiana, in dialogo con altre esperienze internazionali. Ha ideato, avviato e, da gennaio 2015 a settembre 2016, diretto a Torino Camera – Centro italiano per la Fotografia. Una struttura nata per dotare l’Italia di un Centro dedicato alla fotografia e all’immagine come forma di linguaggio, di documentazione e di espressione artistica. Dal 2011 al 2014, Lorenza Bravetta è stata a Parigi direttore di Magnum Photos per l’Europa Continentale, dopo un percorso in seno all’agenzia iniziato nel 1998.

Questo e altro durante l’incontro del 16 maggio accompagnato naturalmente dalla visione di immagini di grandi fotografi. Nell’ambito della prima edizione di Fo.To, fotografi Torino.

Incontro - "Fotografia di reportage: due fotoreporter a confronto" con Ivo Saglietti e Andreja Restek

date » 18-04-2016 08:46

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27 APRILE 2016 H.18.30 ArtPhotò dialoga con Ivo Saglietti e Andreja Restek
PRESSO LIBRERIA BODONI/SPAZIO B VIA CARLO ALBERTO 41, TORINO

Ivo Saglietti, uno dei più grandi autori italiani di fotoreportage, con quasi 40 anni di carriera in corso che ha vinto per ben tre volte un premio al World Press Photo e Andreja Restek, giornalista fotoreporter da oltre 15 anni, fondatrice e direttrice di APR news, quotidiano on line e fondatrice dell’Onlus “L’ambulanza dal cuore forte”: due fotoreporter, due esperienze, due visioni a confronto in un incontro organizzato da ArtPhotò.


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Comunicato_stampa_Incontro_27_Aprile_Libreria_Bodoni.pdf (0.72 MB) Allevents.in_Turin_aprile_2016.pdf (0 B) Bortolozzo_Camera_doppia_28_aprile_2016.pdf (102.36 KB)

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