ArtPhotò

Ritratti Collezione Florence e Damine Bachelot
Mostra Fotografica



Un viaggio nella fotografia che racconta l’umanità attraverso il ritratto: è questo il cuore della mostra "RITRATTI. Collezione Florence e Damien Bachelot", in arrivo al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano dal 10 luglio al 5 ottobre 2025, a cura di Tiziana Bonomo. In esposizione circa 90 fotografie originali provenienti da una delle più significative collezioni private d’Europa, custodita a Parigi da Florence e Damien Bachelot. Un percorso visivo che attraversa il Novecento fino ai giorni nostri, esplorando il genere del ritratto ben prima dell’era dei selfie e dei social. Le opere, firmate da grandi maestri come Lewis Hine, Dorothea Lange, Nan Goldin, Saul Leiter, Elliott Erwitt, William Klein, raccontano storie di individui celebri e sconosciuti, attraversando quattro sezioni tematiche: Attualità, Miti, Società ed Emozioni. Tra i capolavori troviamo l’iconico scatto di Picasso alla corrida di Brian Blake, la struggente "Donna e bambino sul letto" di Bruce Davidson, l’intimità sospesa di Lanesville (1958) di Saul Leiter, scelta come immagine guida della mostra e copertina del prestigioso libro/catalogo che accompagna la mostra.


Inaugurazione
giovedì 10 luglio 2025 h 18.30
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano Torino

Durata
dal 10 luglio fino al 5 ottobre 2025
Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso 17.00)

Informazioni
+39 0115621147
www.museorisorgimentotorino.it
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso del Museo

Visite guidate
da definire chiamare e prenotare 011-5621147

Public programme
giovedì 17 luglio, giovedì 11 settembre, martedì 30 settembre

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EN_TESTO_INTRODUZIONE_3GIU2025.pdf (82.82 KB) IT__Public_Programme.pdf (176.19 KB) EN__Public_Programme.pdf (181.61 KB)

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IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE Mostra fotografica



Nell’esposizione ospitata nel Museo Nazionale del Risorgimento, attraverso 53 fotografie in bianco e nero viene ripercorso il tragitto professionale, dagli anni Ottanta del secolo scorso al 2018, del grande fotografo Ivo Saglietti, recentemente scomparso.
La mostra Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade a cura di Tiziana Bonomo, organizzazione e supervisione di Michele Ruggiero, è un saggio su una parte di esperienze vissute da Saglietti in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America, in Cile e Perù, ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria.L’Associazione La Porta di Vetro e il suo presidente Michele Ruggiero utilizzano ancora una volta una mostra fotografica per dare respiro a eventi che appartengono alla nostra storia contemporanea, ma con la consapevolezza, in questo caso colma di tristezza, che la storia professionale di Ivo Saglietti entra a titolo definitivo nel Pantheon che raccoglie i grandi fotoreporter del nostro Paese. L’organizzazione e la curatrice ringraziano sentitamente il Consiglio regionale del Piemonte, il Comitato Diritti Umani e Civili e Intesa Sanpaolo cui si deve la realizzazione della mostra.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade
Fotografie Ivo Saglietti
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Michele Ruggiero
Dove MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO Palazzo Carignano - piazza Carlo Alberto 8, Torino
Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso 17.00)
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso del Museo.
Per informazioni +39 0115621147 - www.museorisorgimentotorino.it – www.laportadivetro.com
Inaugurazione 12 dicembre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 13 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024

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CS_DEF_Comunicato_stampa_Ivo_Saglietti__11dic2023.docx (439.28 KB) Foto_per_CS_di_Ivo_Saglietti.zip (7.91 MB) Foto_inaugurazione_evento.zip (17.83 MB) Foto_di__Adriano_Padovani_IvoSaglietti_Torino_LowRes_copia.zip (93.99 MB) LOCANDINA_A_3_ok_30nov2023.jpg (229.26 KB)

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ALBA_IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE Mostra fotografica



Il Gruppo Fotografico Albese promuove la mostra fotografica Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade già presentata a Torino alla fine dello scorso anno, allestita all’interno della Chiesa di San Domenico ad Alba, in collaborazione con l’associazione La Porta di Vetro. Questa mostra si inserisce nel vasto calendario di Alba Foto Festival 2024, che oltre ad altre mostre ed iniziative legate alla fotografia comprenderà anche il congresso Nazionale della F.I.A.F. (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche) che si terrà ad Alba dal 15 al 19 maggio.

Si è pensato per celebrare Ivo Saglietti – un grande fotoreporter che ci ha lasciato il 2 dicembre scorso all’età di 75 anni – di dedicargli in contemporanea due esposizioni proprio nel territorio dove ha trascorso la sua giovinezza.
Ivo Saglietti. Lo sguardo nomade è una retrospettiva storica su una parte di esperienze vissute in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America – Cile Perù – ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria. Lavori in assignement come quelli per il New York Times Magazine, Time, Der Spiegel, Newsweek e collaborazioni con prestigiose agenzie di fotogiornalismo come Sipa Press, Stern e Zeitenspiegel.


MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade
Fotografie Archivio Saglietti
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Gruppo Fotografico Albese e La Porta di Vetro
Dove CHIESA DI SAN DOMENICO ALBA Via Teobaldo Calissano Alba,
Orari martedì – venerdì ore 15-18, sabato - domenica ore 10-12/15-18, lunedì chiuso
16-17-18 maggio orario continuato ore 10 - 19. La visita alla mostra è gratuita
Per informazioni www.albafotofestival.it – info@gruppofotograficoalbese.it – +39 335 6518305
Inaugurazione mercoledì 24 aprile 2024 - ore 18,00
Durata 25 aprile – 19 maggio 2024

In contemporanea l’esposizione “RITORNO A DEIR MAR MUSA. L’utopia di Padre Dall’Oglio” al CASTELLO REALE DI GOVONE dal 14 aprile al 26 maggio.

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CS_Comunicato_stampa_Ivo_Saglietti__Alba_12apr2024.pdf (1.18 MB) Foto_WEB_CS_Ivo_Saglietti_Alba__8apr2024.zip (0 B) LOCANDINAIvoSaglietti_ALBA_AFF.jpeg (245.35 KB) Adriano_Padovani_Saglietti_Alba_copia.zip (98.51 MB)

Saglietti_Alba_001_copia.jpg_Ivo_Saglietti_Bio_Haiti_Autoritratto.jpg_Archivio_Saglietti__Palestina_2004.jpg_Archivio_Saglietti_Palestina_4.jpg_Archivio_Saglietti_Palestina.jpg_Archivio_Saglietti_Haiti_2.jpg_Archivio_Saglietti_Haiti_1.jpg_Archivio_Saglietti_Haiti.jpg_Archivio_Saglietti_Peru.jpg_Archivio_Saglietti_Srebrenica.jpg___Francesca_Paladini___Ivo_Saglietti___Padre_Dall___Oglio__copia.jpgSaglietti_Alba_004_copia.jpgSaglietti_Alba_013_copia.jpgSaglietti_Alba_019_copia.jpgSaglietti_Alba_024_copia.jpgSaglietti_Alba___copia.jpgSaglietti_Alba_053_copia.jpgSaglietti_Alba_054_copia.jpg

FOTOGRAFIE DI PROTESTA Intrecciare parole e immagini. Talk in Gallerie d'Italia Torino

date » 15-11-2024 17:49

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Intrecciare parole e immagini
con Federico Montaldo, Luciano Zuccaccia autori del libro fotografico “W La Libertad” e
Domenico Quirico giornalista


Evento Talk moderato da Tiziana Bonomo
Dove GALLERIE D’ITALIA – TORINO Piazza San Carlo 156, Torino
Quando venerdì 22 novembre 2024 ore 18
Info ArtPhotò ‬+39 335 7815940

ArtPhotò propone, per l’ottavo anno, nella prestigiosa sede di Gallerie D’Italia –Torino” – lo spazio per l’arte dedicato principalmente alla cultura fotografica – l’incontro dal titolo “Fotografie di protesta” della serie “Intrecciare Parole e Immagini”.
Lo spunto per l’evento nasce dalla lettura di un libro fotografico di Federico Montaldo e Luciano Zuccaccia intitolato “W La Libertad. Fotografie di Protesta” edito da Postcart: un inno al fotoreportage, al lavoro duro del fotogiornalista che affronta insieme alla gente situazioni di lotta, di conflitti nati per fa valere i diritti, la libertà, la giustizia. Ventidue storie di protesta, ventidue fotografi.Un lavoro di ricerca sui libri di fotografia di protesta nel mondo che ormai da diversi anni Luciano Zuccaccia colleziona e pubblica sulla piattaforma “protestinphotobook.com” – avviata nel 2020 – che ha permesso di scoprire storie affascinanti legate ai fotoreporter, alle proteste e ai cambiamenti che ne sono conseguiti grazie anche a recensioni e interviste a fotografi, curatori ed editori. Molto attivo nel mondo dei libri fotografici, da anni interessato all'evoluzione del mezzo, ha voluto raccogliere il testimone lasciato da Martin Parr e Gerry Badger, avviando il percorso della collezione unica e cercando a sua volta di indicare nuove direzioni al linguaggio visivo.

I TEMI affrontati fino ad oggi per la serie “intrecciare parole e immagini” sono stati:
-nel 2017 ‘Il dolore’ con Ferdinando Scianna,
-nel 2018 ‘Rivoluzioni’ con Ivo Saglietti,
-nel 2019 ‘Africa’ con l’occasione del primo libro RESILIENT di Marco Gualazzini, edito da Contrasto,
-nel 2020 ‘Il dilemma del linguaggio’ con Stefano De Luigi e Michela Battaglia,
-nel 2021 ‘La violenza’ con Alfredo Bosco,
-nel 2022 ‘Realpolitik’ con Luca Santese del collettivo Cesura,
-nel 2023 ‘Umiltà’ con Elena Franco

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CS_Intrecciare_parole_e_immagini.pdf (282.12 KB)

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RITORNO A DEIR MAR MUSA L'UTOPIA DI PADRE DALL'OGLIO Mostra fotografica


ll Comune di Govone promuove la mostra fotografica Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di Padre Dall’Oglio di Ivo Saglietti, allestita nella Sala Mostre del Castello Reale, in collaborazione con l’Associazione Govone Residenza Sabauda, Govone Arte e il Centro di promozione Culturale Govone e il Castello.

Si è pensato per celebrare Ivo Saglietti, un grande fotoreporter, di dedicargli in contemporanea due esposizioni proprio nel territorio dove ha trascorso la sua giovinezza. La mostra fotografica al castello Reale di Govone, dedicata ad un progetto e ad un libro, si inaugura con qualche giorno di anticipo rispetto alla retrospettiva di Alba Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade che aprirà ad una settimana di distanza. La mostra fotografica racconta del dialogo possibile tra le religioni nella comunità fondata da Padre Paolo Dall’Oglio nell’antico monastero Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino) in Siria. Luogo di ospitalità e di scambio interreligioso cattolico e musulmano abbarbicato sulle montagne della Siria. I monaci fotografati da Ivo Saglietti sono uomini e donne di diverse chiese e di diversi Paesi, che sperimentano quotidianamente le difficoltà e la ricchezza della diversità, dimostrando che Dio è uno e si può vivere insieme nella sua fede, indipendentemente dalla religione che si professa. Il bianco e nero intenso di questo lavoro, che documenta dall’interno la vita della comunità nel suo quotidiano, ben rappresenta il contrasto di luci e ombre di due mondi in perenne conflitto ideologico, che nell’enclave di Deir Mar Musa el-Habasci trovano invece un luogo di dialogo e di costruttivo confronto.

Titolo Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di Padre Dall’Oglio
Fotografie Ivo Saglietti
Curatela Organizzazione Tiziana Bonomo
Luogo Castello Reale di Govone, Piazza Roma 1 Govone (CN)
Inaugurazione sabato13 aprile 2024 ore 17
Durata 14aprile – 26maggio 2024
Orari apertura mostra venerdì e sabato ore 10-12,30/15-18 – domenica ore 10-12,30/14-18
Per informazioni +39 0173 58103, +39 371 4918587 · info@castellorealedigovone.it - anagrafe@comune.govone.cn.it - www.castellorealedi govone.it

In contemporanea la retrospettiva IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE ad Alba dal 25 aprile al 19 maggio presso la Chiesa di San Domenico

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Comunicato_stampa_Govone_Ivo_Saglietti_Mar_Musa__26mar2024.pdf (1.57 MB) Foto_CS.zip (28.61 MB) _Locandina_IvoSaglietti_GOVONE_OK.jpeg (250.25 KB) Foto_Evento_Castello_di_Govone_13aprile2024.zip (42.42 MB)

Sito_Provincia_PHOTO_2024_03_25_17_46_57_2.jpg_Ivo_Saglietti_Marmusa_Abbracio1.jpg12095IS009.jpgMarmusa.AM126_Copertina_.jpg12095IS016.jpg12095IS031.jpg12095IS036.jpg12095IS033.jpg_Ivo_Saglietti__Mar_Musa__Siria__2002._Padre_Dall___Oglio_sale_nella_luce_verso_la_montagna.jpg_Ivo_Saglietti__Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_sufi.jpg12095IS014.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Foto_di_gruppo_con_Jak__Jens___Butros__Huda__Ramona__Huda.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_rituale_2.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_rituale.jpg__Ivo_Saglietti__Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_di_quotidianita.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_musicale.jpg12095IS023.jpg_Adriano_Padovani_Castello_di_Govone_7.jpg_Adriano_Padovani_Castello_di_Govone_8.jpg_Emanuele_Pensavalle.jpg_Milla_5.jpeg_Adriano_Padovani_Castello_di_Govone_2.jpg

LA LUNGA NOTTE DI SARAJEVO Mostra fotografica di Paolo Siccardi

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Aspettando Godot
Legare Sarajevo a ''Aspettando Godot'' di Samuel Beckett: sì, la fotografia deve a Susan Sontag questa spontanea associazione come suo contributo a Sarajevo, alla città simbolo della guerra e come citazione all’interno del suo libro Il Dolore degli Altri. Le immagini di Paolo Siccardi rendono terribilmente vera quell’attesa. Godot un testo teatrale nato dalla mente di uno dei più grandi avanguardisti scrittori del ‘900, una tragicommedia costruita da un intellettuale intorno alla condizione dell’attesa – surreale, meta reale – che diventa a Sarajevo straziante e dolorosa realtà.
L’attesa si trasforma nell’attesa con la A maiuscola, dove la musica di Vedran Smailović, unico sopravvissuto del quartetto d’archi della città, ha continuato a farsi sentire per mesi “perché la gente mi diceva che se avessi smesso di suonare Sarajevo sarebbe caduta”. Testimoniando scelse la rabbia e il dolore attraverso le note dolenti dell’Adagio di Albinoni.
Il desiderio di vita a Sarajevo è un desiderio che si manifesta con la musica, con il teatro per recuperare un surreale senso di normalità che Paolo Siccardi è riuscito a cogliere in una sorprendente immagine di Vedran Smailović in smoking con l’archetto sul suo strumento in mezzo a delle rotaie. Paolo Siccardi, da sempre impegnato come photoreporter, ha documentato ciò che non deve essere dimenticato, ciò che non si dovrebbe più fare. Le immagini invocano di ricordare, di guardare e ricordare, di osservare ogni dettaglio e non dimenticare, di percepire la sofferenza e ricordare, ricordare, ricordare.
Tiziana Bonomo

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo La Lunga Notte di Sarajevo. 5 aprile1992 – 29 febbraio1996
Fotografie Paolo Siccardi
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Michele Ruggiero, presidente de La Porta di Vetro
Dove Museo Storico Nazionale d’Artiglieria nel Mastio della Cittadella
Inaugurazione giovedì 9 febbraio 2023 dalle ore 17.30 alle ore 21.00[/b]
Durata dal 10 febbraio fino al 19 marzo 2023 - lunedì-domenica dalle ore 09.00 alle ore 19.00. Ingresso Gratuito
Per informazioni infomuseoart@gmail.com – tel.: 011 56 033 124 – laportadivetro@gmail.com
In allegato comunicato stampa, cartella immagini con dida

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Comunicato_stampa_Sarajevo_26gen2023.docx (0.57 MB) Allegato_Cartella_Foto__Paolo_Siccardi_per_mostra_Sarajevo_26gen2023.zip (3.07 MB)

UMILTÀ Incontro con Elena Franco e Domenico Quirico

date » 14-12-2023 10:27

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ArtPhotò presenta UMILTÀ, per la serie “intrecciare parole e immagini”, questa settima conversazione – dopo quelle con Scianna sul Dolore, con Saglietti sulle Rivoluzioni, con Gualazzini sull’Africa, con De Luigi e Battaglia sul Dilemma del linguaggio, con Bosco sulla Violenza, con Santese sulla Realpolitik – che esplora un tema delicato e affascinante. L’incontro, moderato da Tiziana Bonomo, sarà con l’autrice Elena Franco, architetto fotografa, e con Domenico Quirico, giornalista scrittore, per le parole.
Alla fotografia il compito di rappresentare la realtà, le emozioni, l’astratto. Ecco allora che il ruolo letterale della fotografia di fotografare il reale si accosta anche a quello figurativo di fotografare il non reale. Letterale e figurativo, reale e non reale. Nel fotografare la povertà, il paesaggio e così via cosa ci aspettiamo di vedere? I poveri quelli in senso letterale, materiale cioè persone con stracci, che vivono in ambienti fatiscenti, magri, scarni …oppure ci aspettiamo di vedere i loro atteggiamenti, la povertà in senso figurato dello studio, quella intellettuale?
Cosa si intende per Umiltà? Cosa può mostrarci la fotografia e cosa può raccontarci sull’Umiltà? Allora cosa si può fotografare? O forse può la fotografia rimandare all’umiltà? Elena Franco e Domenico Quirico dialogheranno su queste domande.

Titolo UMILTÀ
Dialogo tra chi scrive e chi fotografa – Elena Franco e Domenico Quirico
Modera Tiziana Bonomo
Dove Archivio di Stato di Torino Piazza Castello 209, Torino
QuandoLunedì 18 dicembre 2023 ore 17-18,30

PAESAGGI. FORSE Mostra fotografica di Maurizio Briatta

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Maurizio Briatta si ripresenta al pubblico, complice ArtPhotò, con una esposizione più ampia – rispetto a quella dello scorso anno – con tre lavori che segnano momenti diversi della sua esperienza fotografica, in comune hanno il paesaggio. Maurizio Briatta offre però sempre uno sguardo insolito al paesaggio usando proprio la complessità del mezzo fotografico per ottenere risultati che giocano sull’ambiguità. Da qui il titolo che genera dubbio, incertezza: “Paesaggi forse”.
I tre lavori Controluce del 2001-2005, Paesaggi con figure iniziano nel 1995 tanto che i primi fanno già parte della mostra e collezione alla GAM poi ripresi nel 2015 e Paesaggi brutti del 2023 nascono tutti dalla ricerca ossessiva di Briatta sull’imperfezione. Incredibile quanto il rigore che esige Briatta per lavorare in un ambiente ordinato, elegante si scontri con l’insaziabile necessità di rompere le regole, gli schemi del già visto.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Paesaggi. Forse
Fotografie Maurizio Briatta
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione Tiziana Bonomo
Dove SPAZIO EVENTA Via dei Mille 42, Torino:
da martedì a venerdì h.15-19, sabato 3 e domenica 4 novembre h. 15-20 e su appuntamento.
Inaugurazione 11 ottobre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 12 ottobre al 12 novembre 2023
Contatti tizianabonomo@fastwebnet.it, cell. +39 335 7815940

Un paesaggio assomiglia a un racconto giallo. Noi guardiamo cosa fa vedere il fotografo, ma cosa c’è al di qua e al di là del guardare come vederlo? “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso” questa frase è tratta da un romanzo giallo di Simone Buchholz. Le gru quelle che rendono i paesaggi brutti e noi con Briatta li vediamo dalla sua parte come li ha fotografati lui. Ma da questa parte chi vive il paesaggio brutto ne vive la complessità, la complessità dell’esistenza. Il racconto prosegue e la descrizione è simile a quella di un paesaggio: “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso”. Questa è una splendida descrizione “del guardare” quella che piacerebbe e farebbe sicuramente godere a John Berger. La gru, i giochi, i pali sono l’altra parte della vita e alcune volte basta girarci intorno per apprezzare la bellezza del vero paesaggio naturale. Eppure chi vive lì attaccato a quel paesaggio forse non lo trova così brutto. Riesce a vedere il cielo e forse a dimenticare per un attimo le gru. È brutto per noi amanti della natura, esseri alla ricerca del bello, camminatori solitari malati di purezza. Chi vive attaccato alla gru? Chi riempie il proprio giardino di giochi per i figli? Per loro quello è il paesaggio. Brutto? Si brutto è vero. Ma nella vita ognuno ha il suo brutto e il suo bello. Ha il suo obiettivo puntato da una parte o dall’altra. Siamo tutti coinvolti in un film giallo? Penso che Maurizio Briatta con il candore del suo sguardo cerchi l’ironia della nostra esistenza al limite di un giallo. Quasi a ricordarci che il masso, la plastica, il cemento fanno parte di un paesaggio che deve mutare non per raggiungere la bellezza nietzschiana pura e assoluta ma per ricordarci del di più che fa della nostra esistenza qualcosa di imperfetto. Proviamo a liberarci dei giochi, dei pali, del cemento e la nostra natura rilascia in abbondanza già tutto di cosa noi abbiamo bisogno. Un piccolo giallo da indagare ecco cosa ci suggerisce Maurizio Briatta : se vuoi per me il paesaggio brutto diventa bello quando si crea una sinergia, una armonia e una integrazione tra l'artificiale e il naturale, tra il manufatto e il creato... quantomeno nelle fotografie più riuscite! Tiziana Bonomo

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CS_Paesaggi_forse_4ago2023.docx (158.93 KB) Cartella_stampa_mostra_Maurizio_Briatta.zip (1.05 MB)

RIVOLUZIONI Dialogo tra chi scrive e chi fotografa Libro Sanpino Edizioni

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Il primo volume, “Rivoluzioni. Dialogo tra chi scrive e chi fotografa. Ivo Saglietti e Domenico Quirico" della collana “Intrecciare parole e immagini”, a cura di Tiziana Bonomo, edito da Sanpino Edizioni(eS.
Una nuova collana editoriale: Intrecciare parole e immagini raccogliendo i contenuti degli incontri che Tiziana Bonomo ha ideato e organizzato con alcuni dei fotografi più talentuosi in dialogo con il giornalista Domenico Quirico. Sono nati intensi e suggestivi scambi con personalità diverse, ma accomunati dall’attenzione verso alcune tematiche: la testimonianza in prima linea, la sensibilità, il dubbio, la ricerca. Il primo numero della collana “Intrecciare parole e immagini” ha come protagonista il celebre fotoreporter Ivo Saglietti sul tema delle “Rivoluzioni”. Cosa si può capire dalle rivoluzioni, cosa si può scrivere e fotografare che rimanga memoria e non si perda nel tempo? Guardare le foto di Saglietti e leggere le parole di Quirico è fare un salto nell’umanità che combatte senza esitazione, è afferrare la fatica e il dolore di un destino avverso. Neri intensi, ombre lunghe, colpi di luce è il linguaggio che entrambi utilizzano per lasciarci commuovere, per stupirci anche quando tutto sembra ormai non stupirci più.

LIBRO
Titolo RIVOLUZIONI
Dialogo tra chi scrive e chi fotografa – Ivo Saglietti e Domenico Quirico
Editore Sanpino Edizioni
A Cura di Tiziana Bonomo
Pagine 125
Fotografie di Ivo Saglietti : 30 interne più la copertina
Testi Domenico Quirico, Ivo Saglietti, Tiziana Bonomo
Prezzo 20 euro

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CS_Rivoluzioni_24mag2023.pdf (278.15 KB)

IL GIORNALISMO CHE VERRÀ Lezione "Immortalare la Storia" dal libro "Rivoluzioni"

date » 15-06-2023 23:12

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All'interno del workshop di Catania "Il giornalismo che verrà" il giorno 8 giugno alle ore 17.30
si è tenuta una lezione aperta al pubblico intitolata
RIVOLUZIONI: IMMORTALARE LA STORIA
introduce ROBERTO GUELI | presidente Ordine dei Giornalisti di Sicilia
con
IVO SAGLIETTI | fotoreporter
DOMENICO QUIRICO | reporter La Stampa
TIZIANA BONOMO | curatrice del volume “Rivoluzioni”

modera CARMELO NICOSIA | direttore Fondazione Oelle

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