La parola trasmettere suona lontana nel tempo, una melodia “tra | smét | te | re” che richiede tempo per recepire tutto il suo valore. Improvviso il desiderio di tornare sui banchi di scuola e recuperare quel latino tanto odiato che oggi sarebbe magnifico tutti noi conoscessimo. E proprio dal latino transmittĕre, composto da trans- ossia "al di là, attraverso" e da mittĕre ovvero "mandare. Mandare al di là ma, cosa?
La conoscenza! Il sapere! Quello che non si trova nei libri che si matura con l’esperienza della vita e che si tramanda nel tempo per non dimenticare il lungo apprendimento dell’uomo. E la parola innovazione.....anche qui: quante cose stipate dentro: il futuro la modernità il lavoro la scienza il progresso l’invenzione del singolo e il suo farsi industria, catena di montaggio, produzione, che diventa così patrimonio di tutti e rende più semplice più ricca più giusta la vita di generazioni.
Tempo….il tempo che magistralmente hanno saputo dedicare due grandi professionisti della fotografia Tiziana&Gianni Baldizzone al lungo percorso che il passaggio di un sapere richiede ad un maestro e ad un allievo prima che quest’ultimo acquisisca l’esperienza necessaria per praticarlo a regola d’arte. Mandare al di là il seme necessario a far nascere una nuova competenza per raccogliere il sapere del maestro, di chi è esperto e allo stesso tempo per generare nuovi inserti, nuove capacità.
L’arte della trasmissione della conoscenza ho avuto la fortuna di conoscerla quando da giovane appena entrata in una azienda multinazionale mi è stato dato, come agli altri giovani, il tempo di imparare dal maestro/responsabile osservando, ascoltando, ricevendo correzioni. Mese per mese, anno per anno fino a quando si era in grado di controllare l’intemperanza, di rispettare l’autorità, di essere credibili nel proporre le proprie idee, di essere psicologicamente forti a sopportare rimproveri per affinare l’arte del proprio lavoro. Orgogliosi di sapere, di attendere prima di affermare la propria identità. Modalità che ritroviamo nelle diverse situazioni abilmente riprese da Tiziana&Gianni Baldizzone, curiosi dell’uomo, della sua energia e della sua complessità. Hanno a lungo viaggiato in paesi orientali, africani e in paesi europei per cogliere quelle situazioni in cui il passaggio del sapere avviene grazie all’insegnamento di un maestro. Maestro che si trova in una scuola di teatro, come in un’azienda di porcellane, come in alcuni mestieri conosciuti a pochi e che sono preziosi per l’arte, per la cultura, per la moda. È sorprendente come il progetto Transmissions sia nato dalla lunga esperienza dei Baldizzone tra i popoli nomadi che vivono in ambienti spesso ostili come i deserti e dall’osservazione della determinazione con cui quei popoli perseguono il passaggio delle conoscenze alle nuove generazioni. Questo ha ispirato ai due fotografi una ricerca sulla trasmissione del sapere nelle nostre società contemporanee e in diversi contesti diventata l’oggetto delle fotografie di Transmissions. Le storie che raccontano vanno in alto come il ventaglio di sciarpe nei diversi colori dell’indaco a guardare il cielo. Aboubakar Fofana, maestro dell’indaco, creatore di tessuti e artista contemporaneo, cercato e fotografato con maestria da Tiziana e Gianni Baldizzone, rilascia particelle della sua anima in quel gesto proteso a confrontare i colori dell’indaco con i colori del cielo, incantato dalla luce del tramonto.
Artigianato? Mondo antico e perduto? No. Modernità che irrompe e crea e si moltiplica”.
Tiziana Bonomo