ArtPhotò

LAICISMO E SPIRITUALITÀ Incontro al Museo Nazionale del Risorgimento

date » 02-02-2024 12:15

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L'incontro, moderato dalla curatrice della mostra Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade, si è aperto con il filmato dedicato alla mostra.


Dall'articolo de La Porta di Vetro: "L’incontro con l’altro ci cambia, di questo sono certo. Le migliaia di persone che ogni anno valicano la porta dei centri di ascolto danno un volto ai dati statistici, alla conta degli sbarchi, a quell’esodo di migranti che investe buona parte del Pianeta e che solo marginalmente tocca l’Europa. Ognuno porta la sua storia, la sua malinconia, ciò che ha perso nel viaggio ma anche la sua forza, le sue speranze, la sua spiritualità. Gli scatti di Ivo Saglietti ci permettono di proseguire il viaggio dell’incontro. Le sue immagini colgono l’anima delle persone che ritrae, propongono agli occhi dello spettatore i segni tangibili dell’ingiustizia sociale, degli effetti della prevaricazione, della guerra che ha conosciuto in un viaggio durato quasi quarant’anni". Open link


I relatori presenti:

SERGIO DURANDO
Dal 2021 presidente di AGM (Associazione Generazioni Migranti), è quella di un uomo di fede impegnato da oltre trent'anni "nella creazione di spazi e occasioni interculturali per i figli della migrazione e nel lavoro sociale con la mobilità umana".[1] Una via intrapresa nel 1995, quando ha dato vita con alcune famiglie all’esperienza dell’ASAI (Associazione di Animazione Interculturale) di cui è stato presidente fino al 2020 che propone iniziative educative e interculturali nelle scuole e in diversi punti della città di Torino[2]. Nel 2012, l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia lo ha nominato direttore della Migrantes di Torino e direttore del Coordinamento delle Migrantes di Piemonte e Valle d’Aosta, al posto di una figura storica, da sempre dalla parte degli ultimi, Fredo Olivero. In quel cambio furono in molti a leggervi una sorta di "normalizzazione" voluta dall'arcivescovo, ma Sergio Durando, fedele alla tradizione laboriosa di don Giovanni Bosco, si è rivelato una figura altrettanto combattiva, riluttante a creare forme di discontinuità rispetto al tradizionale impegno della Pastorale migranti, ma lo ha fatto con stile e comunicazione personali.

MICHELE RUGGIERO
Giornalista professionista, presidente de la Porta di Vetro, si è laureato in Lettere, indirizzo storico, all’Università di Torino, città in cui vive e dove ha lavorato fino al maggio 2021 presso la Rai, Telegiornale del Piemonte. Tra le sue pubblicazioni “Vita e pensiero di Monsignor Bettazzi” (coautore Luca Rolandi), “Una vita da secondo, storia di Mirko Ferretti, l’allenatore nell’ombra” (coautrice Alessandra Demichelis), “Il terrorismo, testimonianze nella memoria di chi l’ha vissuto”, con postfazione di Carole Beebe Tarantelli, e “Pronto, qui Prima linea” (coautore Mario Renosio). Insieme alla regista Enza Carpignano ha realizzato per l’Associazione dei consiglieri della regione Piemonte “Anni intensi”¸ un documentario sulla vita politica di Aldo Viglione. Inoltre è coautore con Enza Carpignano e il giornalista Lorenzo Gigli dei documentari “600 mila fibre in un respiro”, che affronta la vicenda Eternit e dell’amianto, e “Il Male subdolo”, dedicato alla vittime di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Nel 2018 ha realizzato il documentario “L’Unità a Torino, 40 anni di storia, 1945-1985”, quotidiano da cui ha mosso nell’ottobre del 1978 i primi passi nel giornalismo e in cui ha lavorato fino al novembre del 1998. Nell’ottobre del 2018 gli è stato assegnato il Premio Acqui Storia per “La Storia in Tv”.

FEDERICO MONTALDO
Avvocato e fotografo
I temi di maggior interesi sono legati al reportage a sfondo sociale ed ai progetti di sociologia visuale.
Oltre alla mia personale ricerca fotografica, organizzo e realizzo varie iniziative legate alla diffusione e alla divulgazione delle cultura fotografica: workshops, incontri con protagonisti della fotografia, curatela di libri e mostre fotografiche. Membro dell'Associazione culturale 36° Fotogramma di Genova.
Cura la rubrica "Fotografia: Diritti, doveri e privacy" su NOC SENSEI (www.nocsensei.com). Svolge la professione di Avvocato, specializzato in diritto civile-commerciale e diritto della fotografia.
Nel 2022 ha pubblicato il suo primo romanzo (Isabelita, ed. Bookabook) il cui tema è, naturalmente, la fotografia.
Progetti e mostre:
- L’Aquila Ferita: Reportage dai luoghi del terremoto, 2012 (Camogli, Castel Dragone, 2012);
- Donna Faber, Lavori maschili, sessismo e altri stereotipi. Progetto fotografico in collaborazione con il Laboratorio di Sociologia visuale dell’Università di Genova, Palazzo Ducale (2013); Trento, Liceo Buonarroti (2014); Chicago, University of Illinois (2015); Foggia, Sala Dogana (2017) - Progetto 36° fotogramma;
- Il Treno della Memoria, Reportage da Auschwitz e Birkenau, Genova, con il patrocinio del Centro Culturale Primo Levi e Goethe-Institut, Spazio Polivalente Cinema Sivori e Camogli, Istituto Nautico (2014), Bogliasco, Sala Berto Ferrari (2015);
- Srebrenica 1995-2015, Genova, Palazzo Ducale, in collaborazione con Centro Culturale Primo Levi e Genova Palazzo Ducale, Fondazione per la Cultura (2015)- Progetto 36° fotogramma;
- 36 Istanti alle Capanne. Mostra fotografica in collaborazione con l’Ente Parco delle Capanne di Marcarolo, presso l’ecomuseo del Parco (2015) - Progetto 36° fotogramma;
- Just walking, Portfolio selezionato per Circuito Off 2016 di Lucca Photolux Festival (2016), Urban & Human Empathy, Trieste Photo Dyas, 2017; Photofactory Genova, Mostra fotografica, 2017;
- Gente di bottega, Portfolio selezionato per Circuito Off 2017 di Festival di Fotografia etica di Lodi e Lucca Photolux Festival, 2017.

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UMILTÀ Incontro con Elena Franco e Domenico Quirico

date » 14-12-2023 10:27

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ArtPhotò presenta UMILTÀ, per la serie “intrecciare parole e immagini”, questa settima conversazione – dopo quelle con Scianna sul Dolore, con Saglietti sulle Rivoluzioni, con Gualazzini sull’Africa, con De Luigi e Battaglia sul Dilemma del linguaggio, con Bosco sulla Violenza, con Santese sulla Realpolitik – che esplora un tema delicato e affascinante. L’incontro, moderato da Tiziana Bonomo, sarà con l’autrice Elena Franco, architetto fotografa, e con Domenico Quirico, giornalista scrittore, per le parole.
Alla fotografia il compito di rappresentare la realtà, le emozioni, l’astratto. Ecco allora che il ruolo letterale della fotografia di fotografare il reale si accosta anche a quello figurativo di fotografare il non reale. Letterale e figurativo, reale e non reale. Nel fotografare la povertà, il paesaggio e così via cosa ci aspettiamo di vedere? I poveri quelli in senso letterale, materiale cioè persone con stracci, che vivono in ambienti fatiscenti, magri, scarni …oppure ci aspettiamo di vedere i loro atteggiamenti, la povertà in senso figurato dello studio, quella intellettuale?
Cosa si intende per Umiltà? Cosa può mostrarci la fotografia e cosa può raccontarci sull’Umiltà? Allora cosa si può fotografare? O forse può la fotografia rimandare all’umiltà? Elena Franco e Domenico Quirico dialogheranno su queste domande.

Titolo UMILTÀ
Dialogo tra chi scrive e chi fotografa – Elena Franco e Domenico Quirico
Modera Tiziana Bonomo
Dove Archivio di Stato di Torino Piazza Castello 209, Torino
QuandoLunedì 18 dicembre 2023 ore 17-18,30

IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE Mostra fotografica



Nell’esposizione ospitata nel Museo Nazionale del Risorgimento, attraverso 53 fotografie in bianco e nero viene ripercorso il tragitto professionale, dagli anni Ottanta del secolo scorso al 2018, del grande fotografo Ivo Saglietti, recentemente scomparso.
La mostra Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade a cura di Tiziana Bonomo, organizzazione e supervisione di Michele Ruggiero, è un saggio su una parte di esperienze vissute da Saglietti in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America, in Cile e Perù, ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria.L’Associazione La Porta di Vetro e il suo presidente Michele Ruggiero utilizzano ancora una volta una mostra fotografica per dare respiro a eventi che appartengono alla nostra storia contemporanea, ma con la consapevolezza, in questo caso colma di tristezza, che la storia professionale di Ivo Saglietti entra a titolo definitivo nel Pantheon che raccoglie i grandi fotoreporter del nostro Paese. L’organizzazione e la curatrice ringraziano sentitamente il Consiglio regionale del Piemonte, il Comitato Diritti Umani e Civili e Intesa Sanpaolo cui si deve la realizzazione della mostra.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade
Fotografie Ivo Saglietti
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Michele Ruggiero
Dove MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO Palazzo Carignano - piazza Carlo Alberto 8, Torino
Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso 17.00)
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso del Museo.
Per informazioni +39 0115621147 - www.museorisorgimentotorino.it – www.laportadivetro.com
Inaugurazione 12 dicembre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 13 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024

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CS_DEF_Comunicato_stampa_Ivo_Saglietti__11dic2023.docx (439.28 KB) Foto_per_CS_di_Ivo_Saglietti.zip (7.91 MB) Foto_inaugurazione_evento.zip (17.83 MB) Foto_di__Adriano_Padovani_IvoSaglietti_Torino_LowRes_copia.zip (93.99 MB) Varie_Foto_inaugurazione_evento_Ivo_Saglietti.zip (17.9 MB)

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PAESAGGI. FORSE Mostra fotografica di Maurizio Briatta

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Maurizio Briatta si ripresenta al pubblico, complice ArtPhotò, con una esposizione più ampia – rispetto a quella dello scorso anno – con tre lavori che segnano momenti diversi della sua esperienza fotografica, in comune hanno il paesaggio. Maurizio Briatta offre però sempre uno sguardo insolito al paesaggio usando proprio la complessità del mezzo fotografico per ottenere risultati che giocano sull’ambiguità. Da qui il titolo che genera dubbio, incertezza: “Paesaggi forse”.
I tre lavori Controluce del 2001-2005, Paesaggi con figure iniziano nel 1995 tanto che i primi fanno già parte della mostra e collezione alla GAM poi ripresi nel 2015 e Paesaggi brutti del 2023 nascono tutti dalla ricerca ossessiva di Briatta sull’imperfezione. Incredibile quanto il rigore che esige Briatta per lavorare in un ambiente ordinato, elegante si scontri con l’insaziabile necessità di rompere le regole, gli schemi del già visto.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Paesaggi. Forse
Fotografie Maurizio Briatta
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione Tiziana Bonomo
Dove SPAZIO EVENTA Via dei Mille 42, Torino:
da martedì a venerdì h.15-19, sabato 3 e domenica 4 novembre h. 15-20 e su appuntamento.
Inaugurazione 11 ottobre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 12 ottobre al 12 novembre 2023
Contatti tizianabonomo@fastwebnet.it, cell. +39 335 7815940

Un paesaggio assomiglia a un racconto giallo. Noi guardiamo cosa fa vedere il fotografo, ma cosa c’è al di qua e al di là del guardare come vederlo? “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso” questa frase è tratta da un romanzo giallo di Simone Buchholz. Le gru quelle che rendono i paesaggi brutti e noi con Briatta li vediamo dalla sua parte come li ha fotografati lui. Ma da questa parte chi vive il paesaggio brutto ne vive la complessità, la complessità dell’esistenza. Il racconto prosegue e la descrizione è simile a quella di un paesaggio: “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso”. Questa è una splendida descrizione “del guardare” quella che piacerebbe e farebbe sicuramente godere a John Berger. La gru, i giochi, i pali sono l’altra parte della vita e alcune volte basta girarci intorno per apprezzare la bellezza del vero paesaggio naturale. Eppure chi vive lì attaccato a quel paesaggio forse non lo trova così brutto. Riesce a vedere il cielo e forse a dimenticare per un attimo le gru. È brutto per noi amanti della natura, esseri alla ricerca del bello, camminatori solitari malati di purezza. Chi vive attaccato alla gru? Chi riempie il proprio giardino di giochi per i figli? Per loro quello è il paesaggio. Brutto? Si brutto è vero. Ma nella vita ognuno ha il suo brutto e il suo bello. Ha il suo obiettivo puntato da una parte o dall’altra. Siamo tutti coinvolti in un film giallo? Penso che Maurizio Briatta con il candore del suo sguardo cerchi l’ironia della nostra esistenza al limite di un giallo. Quasi a ricordarci che il masso, la plastica, il cemento fanno parte di un paesaggio che deve mutare non per raggiungere la bellezza nietzschiana pura e assoluta ma per ricordarci del di più che fa della nostra esistenza qualcosa di imperfetto. Proviamo a liberarci dei giochi, dei pali, del cemento e la nostra natura rilascia in abbondanza già tutto di cosa noi abbiamo bisogno. Un piccolo giallo da indagare ecco cosa ci suggerisce Maurizio Briatta : se vuoi per me il paesaggio brutto diventa bello quando si crea una sinergia, una armonia e una integrazione tra l'artificiale e il naturale, tra il manufatto e il creato... quantomeno nelle fotografie più riuscite! Tiziana Bonomo

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RIVOLUZIONI Dialogo tra chi scrive e chi fotografa Libro Sanpino Edizioni

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Il primo volume, “Rivoluzioni. Dialogo tra chi scrive e chi fotografa. Ivo Saglietti e Domenico Quirico" della collana “Intrecciare parole e immagini”, a cura di Tiziana Bonomo, edito da Sanpino Edizioni(eS.
Una nuova collana editoriale: Intrecciare parole e immagini raccogliendo i contenuti degli incontri che Tiziana Bonomo ha ideato e organizzato con alcuni dei fotografi più talentuosi in dialogo con il giornalista Domenico Quirico. Sono nati intensi e suggestivi scambi con personalità diverse, ma accomunati dall’attenzione verso alcune tematiche: la testimonianza in prima linea, la sensibilità, il dubbio, la ricerca. Il primo numero della collana “Intrecciare parole e immagini” ha come protagonista il celebre fotoreporter Ivo Saglietti sul tema delle “Rivoluzioni”. Cosa si può capire dalle rivoluzioni, cosa si può scrivere e fotografare che rimanga memoria e non si perda nel tempo? Guardare le foto di Saglietti e leggere le parole di Quirico è fare un salto nell’umanità che combatte senza esitazione, è afferrare la fatica e il dolore di un destino avverso. Neri intensi, ombre lunghe, colpi di luce è il linguaggio che entrambi utilizzano per lasciarci commuovere, per stupirci anche quando tutto sembra ormai non stupirci più.

LIBRO
Titolo RIVOLUZIONI
Dialogo tra chi scrive e chi fotografa – Ivo Saglietti e Domenico Quirico
Editore Sanpino Edizioni
A Cura di Tiziana Bonomo
Pagine 125
Fotografie di Ivo Saglietti : 30 interne più la copertina
Testi Domenico Quirico, Ivo Saglietti, Tiziana Bonomo
Prezzo 20 euro

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IL GIORNALISMO CHE VERRÀ Lezione "Immortalare la Storia" dal libro "Rivoluzioni"

date » 15-06-2023 23:12

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All'interno del workshop di Catania "Il giornalismo che verrà" il giorno 8 giugno alle ore 17.30
si è tenuta una lezione aperta al pubblico intitolata
RIVOLUZIONI: IMMORTALARE LA STORIA
introduce ROBERTO GUELI | presidente Ordine dei Giornalisti di Sicilia
con
IVO SAGLIETTI | fotoreporter
DOMENICO QUIRICO | reporter La Stampa
TIZIANA BONOMO | curatrice del volume “Rivoluzioni”

modera CARMELO NICOSIA | direttore Fondazione Oelle

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CIRCOLO DEI LETTORI Presentazione del libro "Rivoluzioni" 30 maggio 2023 ore 18

26c5c9ea_b580_4cb5_9a93_616c2ce197ba.jpg_Ivo_Saglietti_Cile_Chile.jpg@Ivo Saglietti, Santiago, Cile 1987/1988. La repressione da «Il rumore delle sciabole»

In concomitanza con la presentazione nello spazio della Biblioteca de Il Circolo dei Lettori di Torino – 30 maggio ore 18 – esce in libreria il primo volume, “Rivoluzioni, della collana “Intrecciare parole e immagini” edito da Sanpino.

EVENTO
Dove Il Circolo dei Lettori di Torino
Quando martedì 30 maggio 2023 ore 18
Info ‭+39 011 8904401‬ Circolo dei Lettori - +39 335 7815940 ArtPhotò‬

CHI SONO
IVO SAGLIETTI Si dedica alla fotografia di reportage, documentando le realtà sociali e politiche più critiche in diverse aree del mondo. Ha pubblicato ed esibito il suo lavoro in tutto il mondo e nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto molti prestigiosi riconoscimenti, tra i quali: tre volte il World Press Photo e il premio Chatwin Occhio Assoluto. Ivo Saglietti appartiene a quella "nobile schiera" di fotografi per i quali è importante partecipare emotivamente alla realtà stabilendo con le persone che ritrae un rapporto umano. Ciò che gli preme raccontare è l'uomo e il suo destino. Dal 2000 è membro associato dell’agenzia fotogiornalistica Zeitenspiegel Reportagen.
DOMENICO QUIRICO È giornalista del quotidiano “La Stampa” dai primi anni ’80. Inviato di guerra, corrispondente da Parigi, ha narrato guerre, rivoluzioni, migrazioni degli ultimi tre decenni confermandosi come una delle più grandi voci del giornalismo italiano militante. Autore di numerosi libri, ha ricevuto prestigiosi premi giornalistici come il “Montanelli” e il “Terzani”. La sua parola vola sopra montagne di fatti, pensieri, mondi diversi, tocca creste alte e si deposita per creare un’eco chiara, distinta dentro di noi.
SANPINO EDIZIONI eS nasce con l’obiettivo di provocare pensieri ed emozioni con particolare attenzione alla cultura contemporanea e ai segni dei tempi. Intende riproporli con una produzione di alta qualità. Per questo motivo dedica una cura particolare alla selezione degli autori, alla ricerca di testi adatti ad un pubblico ampio per una vasta divulgazione e al “packaging” delle idee in una elegante veste editoriale corredata da immagini originali. Diffondere buone idee con stile: questo il nostro focus. — Cristina Florio — Edizioni Sanpino
TIZIANA BONOMO Nata a Torino, ha lavorato a lungo nel marketing e nella comunicazione di grandi aziende internazionali. Negli ultimi anni ha fondato ArtPhotò con cui promuove e sperimenta progetti legati alla fotografia di documentazione e impegno sociale. Autrice del libro Il fascino dell’imperfezione. Dialoghi con Domenico Quirico (Jaca Book, 2021).

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MODA PANDEMICA Mostra fotografica di Marta Scavone

date » 13-03-2023

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Innovare, creare, costruire pensando che il linguaggio della fotografia riesca ad esprimere i pensieri, le idee dell’autore. Ecco cosa è riuscito a Marta Scavone una giovane artista che sin dall'infanzia ha sempre avuto una personalità creativa ed eccentrica, una sensibilità molto marcata. Una giovane ragazza con idee decisamente chiare, intraprendere una carriera artistica. L’impegno è notevole e il risultato di “Moda Pandemica” lo dimostra proprio attraverso la fotografia: il suo mezzo espressivo. La macchina fotografica come strumento di immaginazione, di creazione.
Un progetto nato durante i mesi drammatici del Coronavirus: il mondo come immobile, che trattiene il respiro, la sicurezza del quotidiano e delle sue abitudini, ridere amare divertirsi scoprire sperare che si spezza nell’attesa, nel dubbio senza speranza. Fotografare il dolore e il silenzio sembra l’unico scenario possibile. Marta si interroga appena scoppia la pandemia, guarda questo mondo rovesciato: qual è ora il concetto di ciò che è sostenibile, come si trasforma il comportamento di noi spavaldi consumatori di mode, come usare la fotografia non solo per documentare ma anche come terapia... Ad esempio ha ancora senso fare scatti di moda, uno dei grandi palcoscenici della fotografia? Così matura questo progetto, apparentemente stonato, provocatorio, paradossale. nasce grazie ad un articolato lavoro di razionalità e creatività che oppone al dramma il grido di una normalità da ritrovare per sentirsi di nuovo vivi. Marta ama avere certezze, elementi consistenti sui quali ritagliare il suo estro e realizzare i suoi scatti. La tragedia così si capovolge nel suo contrario, un modo per ricomporre e lasciarsi dietro il ricordo di mesi terribili. Il risultato è fresco, giocoso, gradevole ma nello stesso volutamente uno choc. richiama scopertamente nell’estetica un sapore retrò degli anni ’50, perché Marta si autoritrae con i vestiti da lei creati sulla base di ciò che nei mesi ‘’impossibili’’ era diventato normalità, materiali, oggetti, strumenti che aiutavano a sentirsi sicuri, immuni, protetti. Marta realizza e fotografa un abito elegante, frivolo, divertente ma con che cosa? Con i guanti! nel marzo del 2020 l’articolo che ha fatto registrare la maggiore crescita delle vendite: il 300%. I consumatori ricercavano prodotti in grado di aumentare il livello delle difese immunitarie. I guanti che formano un gonnellino che riprende quello leggendario di Joséphine Baker, i guanti che avvolgono il seno, che fanno la cresta e oltre ad indossarli sulle mani fuoriescono anche dalle scarpe. Con la stessa ironia Marta gioca con le boccette dell’alcool e le bustine dei disinfettanti in una posa da equilibrista come a mantenere le distanze dagli altri. Nella seconda settimana di marzo dell’anno maledetto il consumo di alcool e disinfettanti cresce del 240%. Arriva ad inventare un abito nuziale con uno degli articoli che ha registrato un raddoppio negli acquisti: la carta igienica! E quanto è fantasioso tutto quel bianco: un vero abito alla Vivienne Westwood! Una cintura di rotoli di carta igienica che morbidamente decorano l’estivo abitino bianco ricamato con i merletti. E una pettinatura assolutamente vintage con i rotoli di carta vuoti che sembrano bigodini pop. Il tocco del ventaglio e dei guanti e quell’aria ingenuamente seducente rendono l’immagine un piccolo capolavoro di raffinata estetica.I fondali mutano di colore quando ad esempio deve esibire gli “insettorepellenti” che a maggio, sempre del 2020, erano saliti in vetta alle classifiche di vendita del 230%! Un’accurata messa in scena sull’abito sganciante del giallo insetticida con gli zampironi effetto grandi bottoni che decorano anche la pettinatura verso l’alto come il movimento del fumo che si attorciglia in su quando fuoriesce dal marchingegno. Marta è sempre attenta a mettersi in posa, a fissare se stessa con cura e ricercatezza. Pose eleganti che solamente chi ha fatto esperienza nella danza riesce a creare con tanta semplicità. L’influenza di artiste da Claude Cahun a Cindy Sherman – che hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi – è evidente seppur con una originalità che pongono Marta all’inizio di un lungo sorprendente percorso che sarà tutto da seguire.
Tiziana Bonomo

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Moda Pandemica
Fotografie Marta Scavone
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione Eikon di Gianni Oliva in collaborazione con ArtPhotò
Dove Studio Gianni Oliva, piazza Statuto 13, Torino
Inaugurazione martedì 21 marzo 2023 dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Durata 21marzo – 18aprile 2023 Su appuntamento
Per informazioni tel.: 348 8605091 - marta.scavone98@gmail.com

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CS_Moda_pandemica_5mar2023.docx (169.58 KB) Cartella_stampa_Moda_Pandemica_ArtPhot__9mar2023.zip (3.78 MB)

LA LUNGA NOTTE DI SARAJEVO Mostra fotografica di Paolo Siccardi

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Aspettando Godot
Legare Sarajevo a ''Aspettando Godot'' di Samuel Beckett: sì, la fotografia deve a Susan Sontag questa spontanea associazione come suo contributo a Sarajevo, alla città simbolo della guerra e come citazione all’interno del suo libro Il Dolore degli Altri. Le immagini di Paolo Siccardi rendono terribilmente vera quell’attesa. Godot un testo teatrale nato dalla mente di uno dei più grandi avanguardisti scrittori del ‘900, una tragicommedia costruita da un intellettuale intorno alla condizione dell’attesa – surreale, meta reale – che diventa a Sarajevo straziante e dolorosa realtà.
L’attesa si trasforma nell’attesa con la A maiuscola, dove la musica di Vedran Smailović, unico sopravvissuto del quartetto d’archi della città, ha continuato a farsi sentire per mesi “perché la gente mi diceva che se avessi smesso di suonare Sarajevo sarebbe caduta”. Testimoniando scelse la rabbia e il dolore attraverso le note dolenti dell’Adagio di Albinoni.
Il desiderio di vita a Sarajevo è un desiderio che si manifesta con la musica, con il teatro per recuperare un surreale senso di normalità che Paolo Siccardi è riuscito a cogliere in una sorprendente immagine di Vedran Smailović in smoking con l’archetto sul suo strumento in mezzo a delle rotaie. Paolo Siccardi, da sempre impegnato come photoreporter, ha documentato ciò che non deve essere dimenticato, ciò che non si dovrebbe più fare. Le immagini invocano di ricordare, di guardare e ricordare, di osservare ogni dettaglio e non dimenticare, di percepire la sofferenza e ricordare, ricordare, ricordare.
Tiziana Bonomo

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo La Lunga Notte di Sarajevo. 5 aprile1992 – 29 febbraio1996
Fotografie Paolo Siccardi
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Michele Ruggiero, presidente de La Porta di Vetro
Dove Museo Storico Nazionale d’Artiglieria nel Mastio della Cittadella
Inaugurazione giovedì 9 febbraio 2023 dalle ore 17.30 alle ore 21.00[/b]
Durata dal 10 febbraio fino al 19 marzo 2023 - lunedì-domenica dalle ore 09.00 alle ore 19.00. Ingresso Gratuito
Per informazioni infomuseoart@gmail.com – tel.: 011 56 033 124 – laportadivetro@gmail.com
In allegato comunicato stampa, cartella immagini con dida

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Comunicato_stampa_Sarajevo_26gen2023.docx (0.57 MB) Allegato_Cartella_Foto__Paolo_Siccardi_per_mostra_Sarajevo_26gen2023.zip (3.07 MB)

REALPOLITIK.GIORNALISMO MILITANTE E FOTOGRAFIA SATIRICA PhotoVogue Milano Dialogo con Luca Santese e Domenico Quirico

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Il tema del linguaggio, per Tiziana Bonomo di ArtPhotò, continua ad essere sempre attuale al punto da indagare quest’anno, attraverso gli scatti di Luca Santese e Marco P. Valli di Cesura con Realpolitik, quello della satira politica.
Gli artisti Santese e Valli non fotografano secondo i dettami canonici gli eventi che hanno come protagonisti gli uomini politici, svelano invece un altro linguaggio che richiede muove forme di analisi e discussione. Per la serie di “intrecciare parole e immagini” questa sesta edizione è uno scambio tra interpreti della comunicazione che utilizzano media diversi: Santese e Valli la fotografia, Quirico la scrittura del giornalista.
Luca Santese e Marco P. Valli sovvertono i canoni alla base delle immagini diffuse online dagli attuali politici e che la classe politica della cosiddetta “Terza Repubblica” si è auto attribuita, principalmente attraverso l'uso meticoloso dei social media. L'opera Realpolitik sovverte l'ordine della comunicazione e dell'informazione e pone la domanda inquietante di quale sia la comunicazione fornita dai media e dai politici. Entrambi i fotografi appartengono al collettivo fotografico Cesura determinati a vivere con il linguaggio della fotografia.
Domenico Quirico, firma autorevole del quotidiano La Stampa, con la sua narrazione pone costantemente domande su quale sia il linguaggio che meglio aiuta a comunicare senza retorica e con una visione la più ampia possibile. Autori fortemente caratterizzati da una identità precisa e unica che sanno vedere e interpretare sganciandosi dalle maglie del “politicamente corretto”.

DIALOGO
Tiziana Bonomo – ArtPhotò dialoga con Luca Santese, Marco P. Valli – Cesura e Domenico Quirico – La Stampa
Il talk di ArtPhotò di quest'anno, Realpolitik Giornalismo militante e fotografia satirica, è all’interno del programma del Festival di PhotoVogue, dal vivo, nello spazio fisico di Base Milano e registrato e trasmesso in streaming sulla piattaforma PhotoVogue (nei giorni successivi).
DATA E LUOGO
18 Novembre 2022 ore 19, BASE Milano, Via Bergognone 34
INFORMAZIONI
ArtPhotò: info@artphotobonomo.it / +39 335 7815 940
COMUNICATO
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