ArtPhotò

ALBA_IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE Mostra fotografica



Il Gruppo Fotografico Albese promuove la mostra fotografica Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade già presentata a Torino alla fine dello scorso anno, allestita all’interno della Chiesa di San Domenico ad Alba, in collaborazione con l’associazione La Porta di Vetro. Questa mostra si inserisce nel vasto calendario di Alba Foto Festival 2024, che oltre ad altre mostre ed iniziative legate alla fotografia comprenderà anche il congresso Nazionale della F.I.A.F. (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche) che si terrà ad Alba dal 15 al 19 maggio.

Si è pensato per celebrare Ivo Saglietti – un grande fotoreporter che ci ha lasciato il 2 dicembre scorso all’età di 75 anni – di dedicargli in contemporanea due esposizioni proprio nel territorio dove ha trascorso la sua giovinezza.
Ivo Saglietti. Lo sguardo nomade è una retrospettiva storica su una parte di esperienze vissute in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America – Cile Perù – ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria. Lavori in assignement come quelli per il New York Times Magazine, Time, Der Spiegel, Newsweek e collaborazioni con prestigiose agenzie di fotogiornalismo come Sipa Press, Stern e Zeitenspiegel.


MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade
Fotografie Archivio Saglietti
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Gruppo Fotografico Albese e La Porta di Vetro
Dove CHIESA DI SAN DOMENICO ALBA Via Teobaldo Calissano Alba,
Orari martedì – venerdì ore 15-18, sabato - domenica ore 10-12/15-18, lunedì chiuso
16-17-18 maggio orario continuato ore 10 - 19. La visita alla mostra è gratuita
Per informazioni www.albafotofestival.it – info@gruppofotograficoalbese.it – +39 335 6518305
Inaugurazione mercoledì 24 aprile 2024 - ore 18,00
Durata 25 aprile – 19 maggio 2024

In contemporanea l’esposizione “RITORNO A DEIR MAR MUSA. L’utopia di Padre Dall’Oglio” al CASTELLO REALE DI GOVONE dal 14 aprile al 26 maggio.

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CS_Comunicato_stampa_Ivo_Saglietti__Alba_12apr2024.pdf (1.18 MB) Foto_WEB_CS_Ivo_Saglietti_Alba__8apr2024.zip (0 B) LOCANDINAIvoSaglietti_ALBA_AFF.jpeg (245.35 KB) Adriano_Padovani_Saglietti_Alba_copia.zip (98.51 MB)

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RITORNO A DEIR MAR MUSA L'UTOPIA DI PADRE DALL'OGLIO Mostra fotografica


ll Comune di Govone promuove la mostra fotografica Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di Padre Dall’Oglio di Ivo Saglietti, allestita nella Sala Mostre del Castello Reale, in collaborazione con l’Associazione Govone Residenza Sabauda, Govone Arte e il Centro di promozione Culturale Govone e il Castello.

Si è pensato per celebrare Ivo Saglietti, un grande fotoreporter, di dedicargli in contemporanea due esposizioni proprio nel territorio dove ha trascorso la sua giovinezza. La mostra fotografica al castello Reale di Govone, dedicata ad un progetto e ad un libro, si inaugura con qualche giorno di anticipo rispetto alla retrospettiva di Alba Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade che aprirà ad una settimana di distanza. La mostra fotografica racconta del dialogo possibile tra le religioni nella comunità fondata da Padre Paolo Dall’Oglio nell’antico monastero Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino) in Siria. Luogo di ospitalità e di scambio interreligioso cattolico e musulmano abbarbicato sulle montagne della Siria. I monaci fotografati da Ivo Saglietti sono uomini e donne di diverse chiese e di diversi Paesi, che sperimentano quotidianamente le difficoltà e la ricchezza della diversità, dimostrando che Dio è uno e si può vivere insieme nella sua fede, indipendentemente dalla religione che si professa. Il bianco e nero intenso di questo lavoro, che documenta dall’interno la vita della comunità nel suo quotidiano, ben rappresenta il contrasto di luci e ombre di due mondi in perenne conflitto ideologico, che nell’enclave di Deir Mar Musa el-Habasci trovano invece un luogo di dialogo e di costruttivo confronto.

Titolo Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di Padre Dall’Oglio
Fotografie Ivo Saglietti
Curatela Organizzazione Tiziana Bonomo
Luogo Castello Reale di Govone, Piazza Roma 1 Govone (CN)
Inaugurazione sabato13 aprile 2024 ore 17
Durata 14aprile – 26maggio 2024
Orari apertura mostra venerdì e sabato ore 10-12,30/15-18 – domenica ore 10-12,30/14-18
Per informazioni +39 0173 58103, +39 371 4918587 · info@castellorealedigovone.it - anagrafe@comune.govone.cn.it - www.castellorealedi govone.it

In contemporanea la retrospettiva IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE ad Alba dal 25 aprile al 19 maggio presso la Chiesa di San Domenico

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Comunicato_stampa_Govone_Ivo_Saglietti_Mar_Musa__26mar2024.pdf (1.57 MB) Foto_CS.zip (28.61 MB) _Locandina_IvoSaglietti_GOVONE_OK.jpeg (250.25 KB) Foto_Evento_Castello_di_Govone_13aprile2024.zip (42.42 MB)

Sito_Provincia_PHOTO_2024_03_25_17_46_57_2.jpg_Ivo_Saglietti_Marmusa_Abbracio1.jpg12095IS009.jpgMarmusa.AM126_Copertina_.jpg12095IS016.jpg12095IS031.jpg12095IS036.jpg12095IS033.jpg_Ivo_Saglietti__Mar_Musa__Siria__2002._Padre_Dall___Oglio_sale_nella_luce_verso_la_montagna.jpg_Ivo_Saglietti__Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_sufi.jpg12095IS014.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Foto_di_gruppo_con_Jak__Jens___Butros__Huda__Ramona__Huda.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_rituale_2.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_rituale.jpg__Ivo_Saglietti__Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_di_quotidianita.jpg__Ivo_Saglietti_Mar_Musa__Siria__2002._Un_momento_musicale.jpg12095IS023.jpg_Adriano_Padovani_Castello_di_Govone_7.jpg_Adriano_Padovani_Castello_di_Govone_8.jpg_Emanuele_Pensavalle.jpg_Milla_5.jpeg_Adriano_Padovani_Castello_di_Govone_2.jpg

LAICISMO E SPIRITUALITÀ Incontro al Museo Nazionale del Risorgimento

date » 02-02-2024 12:15

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L'incontro, moderato dalla curatrice della mostra Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade, si è aperto con il filmato dedicato alla mostra.


Dall'articolo de La Porta di Vetro: "L’incontro con l’altro ci cambia, di questo sono certo. Le migliaia di persone che ogni anno valicano la porta dei centri di ascolto danno un volto ai dati statistici, alla conta degli sbarchi, a quell’esodo di migranti che investe buona parte del Pianeta e che solo marginalmente tocca l’Europa. Ognuno porta la sua storia, la sua malinconia, ciò che ha perso nel viaggio ma anche la sua forza, le sue speranze, la sua spiritualità. Gli scatti di Ivo Saglietti ci permettono di proseguire il viaggio dell’incontro. Le sue immagini colgono l’anima delle persone che ritrae, propongono agli occhi dello spettatore i segni tangibili dell’ingiustizia sociale, degli effetti della prevaricazione, della guerra che ha conosciuto in un viaggio durato quasi quarant’anni". Open link


I relatori presenti:

SERGIO DURANDO
Dal 2021 presidente di AGM (Associazione Generazioni Migranti), è quella di un uomo di fede impegnato da oltre trent'anni "nella creazione di spazi e occasioni interculturali per i figli della migrazione e nel lavoro sociale con la mobilità umana".[1] Una via intrapresa nel 1995, quando ha dato vita con alcune famiglie all’esperienza dell’ASAI (Associazione di Animazione Interculturale) di cui è stato presidente fino al 2020 che propone iniziative educative e interculturali nelle scuole e in diversi punti della città di Torino[2]. Nel 2012, l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia lo ha nominato direttore della Migrantes di Torino e direttore del Coordinamento delle Migrantes di Piemonte e Valle d’Aosta, al posto di una figura storica, da sempre dalla parte degli ultimi, Fredo Olivero. In quel cambio furono in molti a leggervi una sorta di "normalizzazione" voluta dall'arcivescovo, ma Sergio Durando, fedele alla tradizione laboriosa di don Giovanni Bosco, si è rivelato una figura altrettanto combattiva, riluttante a creare forme di discontinuità rispetto al tradizionale impegno della Pastorale migranti, ma lo ha fatto con stile e comunicazione personali.

MICHELE RUGGIERO
Giornalista professionista, presidente de la Porta di Vetro, si è laureato in Lettere, indirizzo storico, all’Università di Torino, città in cui vive e dove ha lavorato fino al maggio 2021 presso la Rai, Telegiornale del Piemonte. Tra le sue pubblicazioni “Vita e pensiero di Monsignor Bettazzi” (coautore Luca Rolandi), “Una vita da secondo, storia di Mirko Ferretti, l’allenatore nell’ombra” (coautrice Alessandra Demichelis), “Il terrorismo, testimonianze nella memoria di chi l’ha vissuto”, con postfazione di Carole Beebe Tarantelli, e “Pronto, qui Prima linea” (coautore Mario Renosio). Insieme alla regista Enza Carpignano ha realizzato per l’Associazione dei consiglieri della regione Piemonte “Anni intensi”¸ un documentario sulla vita politica di Aldo Viglione. Inoltre è coautore con Enza Carpignano e il giornalista Lorenzo Gigli dei documentari “600 mila fibre in un respiro”, che affronta la vicenda Eternit e dell’amianto, e “Il Male subdolo”, dedicato alla vittime di SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Nel 2018 ha realizzato il documentario “L’Unità a Torino, 40 anni di storia, 1945-1985”, quotidiano da cui ha mosso nell’ottobre del 1978 i primi passi nel giornalismo e in cui ha lavorato fino al novembre del 1998. Nell’ottobre del 2018 gli è stato assegnato il Premio Acqui Storia per “La Storia in Tv”.

FEDERICO MONTALDO
Avvocato e fotografo
I temi di maggior interesi sono legati al reportage a sfondo sociale ed ai progetti di sociologia visuale.
Oltre alla mia personale ricerca fotografica, organizzo e realizzo varie iniziative legate alla diffusione e alla divulgazione delle cultura fotografica: workshops, incontri con protagonisti della fotografia, curatela di libri e mostre fotografiche. Membro dell'Associazione culturale 36° Fotogramma di Genova.
Cura la rubrica "Fotografia: Diritti, doveri e privacy" su NOC SENSEI (www.nocsensei.com). Svolge la professione di Avvocato, specializzato in diritto civile-commerciale e diritto della fotografia.
Nel 2022 ha pubblicato il suo primo romanzo (Isabelita, ed. Bookabook) il cui tema è, naturalmente, la fotografia.
Progetti e mostre:
- L’Aquila Ferita: Reportage dai luoghi del terremoto, 2012 (Camogli, Castel Dragone, 2012);
- Donna Faber, Lavori maschili, sessismo e altri stereotipi. Progetto fotografico in collaborazione con il Laboratorio di Sociologia visuale dell’Università di Genova, Palazzo Ducale (2013); Trento, Liceo Buonarroti (2014); Chicago, University of Illinois (2015); Foggia, Sala Dogana (2017) - Progetto 36° fotogramma;
- Il Treno della Memoria, Reportage da Auschwitz e Birkenau, Genova, con il patrocinio del Centro Culturale Primo Levi e Goethe-Institut, Spazio Polivalente Cinema Sivori e Camogli, Istituto Nautico (2014), Bogliasco, Sala Berto Ferrari (2015);
- Srebrenica 1995-2015, Genova, Palazzo Ducale, in collaborazione con Centro Culturale Primo Levi e Genova Palazzo Ducale, Fondazione per la Cultura (2015)- Progetto 36° fotogramma;
- 36 Istanti alle Capanne. Mostra fotografica in collaborazione con l’Ente Parco delle Capanne di Marcarolo, presso l’ecomuseo del Parco (2015) - Progetto 36° fotogramma;
- Just walking, Portfolio selezionato per Circuito Off 2016 di Lucca Photolux Festival (2016), Urban & Human Empathy, Trieste Photo Dyas, 2017; Photofactory Genova, Mostra fotografica, 2017;
- Gente di bottega, Portfolio selezionato per Circuito Off 2017 di Festival di Fotografia etica di Lodi e Lucca Photolux Festival, 2017.

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IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE Mostra fotografica



Nell’esposizione ospitata nel Museo Nazionale del Risorgimento, attraverso 53 fotografie in bianco e nero viene ripercorso il tragitto professionale, dagli anni Ottanta del secolo scorso al 2018, del grande fotografo Ivo Saglietti, recentemente scomparso.
La mostra Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade a cura di Tiziana Bonomo, organizzazione e supervisione di Michele Ruggiero, è un saggio su una parte di esperienze vissute da Saglietti in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America, in Cile e Perù, ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria.L’Associazione La Porta di Vetro e il suo presidente Michele Ruggiero utilizzano ancora una volta una mostra fotografica per dare respiro a eventi che appartengono alla nostra storia contemporanea, ma con la consapevolezza, in questo caso colma di tristezza, che la storia professionale di Ivo Saglietti entra a titolo definitivo nel Pantheon che raccoglie i grandi fotoreporter del nostro Paese. L’organizzazione e la curatrice ringraziano sentitamente il Consiglio regionale del Piemonte, il Comitato Diritti Umani e Civili e Intesa Sanpaolo cui si deve la realizzazione della mostra.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade
Fotografie Ivo Saglietti
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Michele Ruggiero
Dove MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO Palazzo Carignano - piazza Carlo Alberto 8, Torino
Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso 17.00)
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso del Museo.
Per informazioni +39 0115621147 - www.museorisorgimentotorino.it – www.laportadivetro.com
Inaugurazione 12 dicembre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 13 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024

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CS_DEF_Comunicato_stampa_Ivo_Saglietti__11dic2023.docx (439.28 KB) Foto_per_CS_di_Ivo_Saglietti.zip (7.91 MB) Foto_inaugurazione_evento.zip (17.83 MB) Foto_di__Adriano_Padovani_IvoSaglietti_Torino_LowRes_copia.zip (93.99 MB) LOCANDINA_A_3_ok_30nov2023.jpg (229.26 KB)

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PAESAGGI. FORSE Mostra fotografica di Maurizio Briatta

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Maurizio Briatta si ripresenta al pubblico, complice ArtPhotò, con una esposizione più ampia – rispetto a quella dello scorso anno – con tre lavori che segnano momenti diversi della sua esperienza fotografica, in comune hanno il paesaggio. Maurizio Briatta offre però sempre uno sguardo insolito al paesaggio usando proprio la complessità del mezzo fotografico per ottenere risultati che giocano sull’ambiguità. Da qui il titolo che genera dubbio, incertezza: “Paesaggi forse”.
I tre lavori Controluce del 2001-2005, Paesaggi con figure iniziano nel 1995 tanto che i primi fanno già parte della mostra e collezione alla GAM poi ripresi nel 2015 e Paesaggi brutti del 2023 nascono tutti dalla ricerca ossessiva di Briatta sull’imperfezione. Incredibile quanto il rigore che esige Briatta per lavorare in un ambiente ordinato, elegante si scontri con l’insaziabile necessità di rompere le regole, gli schemi del già visto.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Paesaggi. Forse
Fotografie Maurizio Briatta
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione Tiziana Bonomo
Dove SPAZIO EVENTA Via dei Mille 42, Torino:
da martedì a venerdì h.15-19, sabato 3 e domenica 4 novembre h. 15-20 e su appuntamento.
Inaugurazione 11 ottobre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 12 ottobre al 12 novembre 2023
Contatti tizianabonomo@fastwebnet.it, cell. +39 335 7815940

Un paesaggio assomiglia a un racconto giallo. Noi guardiamo cosa fa vedere il fotografo, ma cosa c’è al di qua e al di là del guardare come vederlo? “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso” questa frase è tratta da un romanzo giallo di Simone Buchholz. Le gru quelle che rendono i paesaggi brutti e noi con Briatta li vediamo dalla sua parte come li ha fotografati lui. Ma da questa parte chi vive il paesaggio brutto ne vive la complessità, la complessità dell’esistenza. Il racconto prosegue e la descrizione è simile a quella di un paesaggio: “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso”. Questa è una splendida descrizione “del guardare” quella che piacerebbe e farebbe sicuramente godere a John Berger. La gru, i giochi, i pali sono l’altra parte della vita e alcune volte basta girarci intorno per apprezzare la bellezza del vero paesaggio naturale. Eppure chi vive lì attaccato a quel paesaggio forse non lo trova così brutto. Riesce a vedere il cielo e forse a dimenticare per un attimo le gru. È brutto per noi amanti della natura, esseri alla ricerca del bello, camminatori solitari malati di purezza. Chi vive attaccato alla gru? Chi riempie il proprio giardino di giochi per i figli? Per loro quello è il paesaggio. Brutto? Si brutto è vero. Ma nella vita ognuno ha il suo brutto e il suo bello. Ha il suo obiettivo puntato da una parte o dall’altra. Siamo tutti coinvolti in un film giallo? Penso che Maurizio Briatta con il candore del suo sguardo cerchi l’ironia della nostra esistenza al limite di un giallo. Quasi a ricordarci che il masso, la plastica, il cemento fanno parte di un paesaggio che deve mutare non per raggiungere la bellezza nietzschiana pura e assoluta ma per ricordarci del di più che fa della nostra esistenza qualcosa di imperfetto. Proviamo a liberarci dei giochi, dei pali, del cemento e la nostra natura rilascia in abbondanza già tutto di cosa noi abbiamo bisogno. Un piccolo giallo da indagare ecco cosa ci suggerisce Maurizio Briatta : se vuoi per me il paesaggio brutto diventa bello quando si crea una sinergia, una armonia e una integrazione tra l'artificiale e il naturale, tra il manufatto e il creato... quantomeno nelle fotografie più riuscite! Tiziana Bonomo

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CS_Paesaggi_forse_4ago2023.docx (158.93 KB) Cartella_stampa_mostra_Maurizio_Briatta.zip (1.05 MB)

LA LUCE DENTRO CASA ILLUMINA IL MONDO Mostra fotografica di Maurizio Briatta

date » 16-06-2022 09:22

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Con la mostra fotografica “La luce dentro casa illumina il mondo” si ripresenta Maurizio Briatta con una sua personale, dopo l’assenza di alcuni anni dalla scena fotografica di Torino. Briatta fotografo impegnato della scena torinese è stato protagonista – nel 2002 – alla GAM nella mostra "Silenzio della Superficie”, con altri tre autori significativi selezionati dal direttore dell’epoca Pier Giovanni Castagnoli. La mostra faceva seguito alla selezione individuata dalla critica Marina Miraglia nel libro "Il ‘900 in fotografia e il caso torinese".
Oggi: la mostra di 15 immagini a colori presso Eikon, mantiene quella continua ricerca nell’espressività del linguaggio fotografico, che da sempre lo contraddistingue.
Una mostra intrigante per la sua indiscussa poetica e contemporaneità. Il silenzio di questi anni per recuperare la forza interiore a riprendere il sottile filo che lega la sua fotografia alla sua interiore creatività. Il ritorno è proprio in uno spazio amichevole intimo – quello di Gianni Oliva – che ha convinto Briatta ad approfittare della diponibilità di un luogo che lui sente come casa: una casa per le sue avvincenti fotografie. La sua sensibilità l’ha condivisa con Tiziana Bonomo che ha accompagnato la mostra con un testo di cui alcune brevi righe: “questa sua poetica leggerezza lo accumuna ai grandi fotografi italiani ma con una contemporaneità artistica che nello stesso tempo lo differenzia da fotografi come Ghirri o Cresci di cui rimane questo sguardo sazio di una penetrante anima. Briatta accetta le provocazioni artistiche del nostro attuale mondo senza alcuna retorica costruendo una rima diversa di poesia”.

Fotografie ©Maurizio Briatta
Dove Eikon_Museo della fotografia Piazza Statuto 13, Torino
Inaugurazione venerdì 17 giugno 2022, ore 18
Periodo dal 18 al 24 giugno 2022, dalle ore 15 alle 19. Dal 25 giugno su appuntamento.
Per visite e
informazioni
Gianni Oliva: gianniolivafoto@gmail.com, ‭+393488605090 ‬‬‬‬‬Maurizio Briatta: mauriziobriatta@libero.it‭, +393334441421‬‬‬‬

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CS_Briatta_Def__3giu2022.pdf (0 B)

STRAPPI. TRA VIOLENZA E INDIFFERENZA
Mostra fotografica collettiva



Una mostra collettiva di fotografi che inaugura il programma del Centenario dell'Associazione Nazionale degli Artiglieri d'Italia (A.N.Art.I.)grazie al supporto della Regione Piemonte.
Le fotografie sono il frutto di una ricerca e di una selezione fatta da progetti di reportage molto estesi, lavori a medio-lungo termine in luoghi e situazioni diverse: dal Sud America al Medio Oriente, dal Messico al Myanmar, dal Congo allo Yemen. Estado de Guerrero – il racconto visivo eseguito da Alfredo Bosco tra il 2018 e il 2019 a Guerrero in Messico – denuncia come la violenza, causata dal narcotraffico, trasforma villaggi, città, persone, bambini. Il lavoro di Karl Mancini, sui femminicidi in America Latina, denuncia quanto le donne siano vittime di violenze inimmaginabili. Lo sguardo della ventinovenne Chloe Sharrock, con la sua personale sensibilità per i diritti delle donne, si è concentrato in questi ultimi tre anni, su Raqqa e sul campo di prigionia di Al-Hawl nel nord della Siria. Ogni progetto esposto rappresenta simbolicamente una delle cause che scatenano la violenza: traffico di droga, integralismo, corruzione, maschilismo, potere. Il noto fotografo Ivo Saglietti, da oltre un decennio segue puntualmente, a Potočari, la cerimonia di restituzione e riconoscimento delle vittime del genocidio di Srebrenica e ci mostra cosa significa convivere con le conseguenze di un genocidio L’esodo di popolazioni perseguitate continua ad essere simile a quello documentato da Derek Hudson durante la fuga degli hutu dai tutsi e nei suoi drammatici bianchi e neri ci fa capire cosa sono costrette a vivere queste persone. L’integralismo rischia di annientare la bellezza di un popolo e di un paese come quello yemenita, così magnificamente raccontato da Mattia Velati. Laura Secci ci svela la sua esperienza in Afghanistan all’interno della missione ISAF (International Security Assistance Force). Un’altra giovane reporter Francesca Tosarelli, oggi diventata video maker ha deciso di riprendere – nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo – le donne, stanche di subire violenza, che combattono all’interno di gruppi ribelli. La resistenza dei giovani, considerati ribelli, che lottano per la libertà in Myanmar è una silente denuncia che Fabio Polese è riuscito a documentare come reporter italiano.

Titolo STRAPPI. Tra violenza e indifferenza
Quando dal 27 novembre 2021 al 16 gennaio 2022
Fotografi Alfredo Bosco, Chloe Sharrock, Derek Hudson, Fabio Polese, Francesca Tosarelli, Ivo Saglietti, Karl Mancini, Laura Secci, Mattia Velati
Dove Museo Storico Nazionale d'Artiglieria nel Mastio della Cittadella, Corso Galileo Ferraris 0, Torino
Patrocinio Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino



Video Strappi


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CARTELLA_STAMPA_DEF_DIC_2021.zip (12.58 MB) Strappi_per_sito_dic.jpg (0.75 MB)

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OLTRE LO SPECCHIO DI ALICE
Fotografie Maria Chiara Piglione allo Spazio Eventa



Mostra
È una mostra fotografica di una giovane artista piemontese che propone nelle sue opere sogno e fiaba. Curata da Tiziana Bonomo l’esposizione presenta 30 fotografie a colori. La favola di Maria Chiara Piglione è se stessa, è la sua favola. Lei che diventa fiaba, sogno, fuga dalla realtà. Niente di quello che si vede è com’era realmente, ma è come lo ha immaginato il suo sguardo. È un tempo che si è fermato, perché le fiabe e i sogni per Maria Chiara Piglione sono e saranno sempre narrati con abiti fluttuanti e con cieli stellati dalle sfumature impossibili. “Un’operazione complessa che racchiude il profondo desiderio di svelare le sue percezioni smaterializzandosi per rimanere favola, nella favola della natura del nostro mondo. Farfalle, alberi, sentieri, costumi teatrali, pose sognanti o evanescenti per liberare la sua fantasia, restituire immagini alle sue percezioni al suo piacere di sentire sé stessa quando è con la natura o quando diventa l’inesistente surreale di sé stessa.” Lasciarsi abbandonare alla poesia che unisce con delicatezza, garbo le fotografie di Maria Chiara Piglione è l’invito a tutti coloro che guarderanno la mostra.

SCHEDA INFORMATIVA
Titolo OLTRE LO SPECCHIO DI ALICE di Maria Chiara Piglione
Durata 6 marzo 2020 - 9 aprile 2020
Inaugurazione A causa dei recenti provvedimenti indicati dalla Regione Piemonte per gli sviluppi legati alla diffusione del COVID-19 (Coronavirus) comunicheremo appena possibile la data di una ufficiale inaugurazione.
A cura di Tiziana Bonomo
Organizzazione, comunicazione ArtPhotò
Sede Spazio Eventa, Via dei Mille 42, Torino
Info e contatti Tiziana Bonomo, +39 335.781.59.40, info@artphotobonomo.it

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CS_Oltre_lo_specchio_di_Alice.pdf (341.83 KB) Cartella_stampa.zip (13.42 MB)

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OSPITI beilòt, guest, wageni, hôte
Fotografie di Gianni Oliva allo Spazio San Fedele di Milano

date » 14-10-2019 21:56

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FOTOGRAFIE DI GIANNI OLIVA
A CURA DI TIZIANA BONOMO
Inaugurazione
Dove Spazio Aperto San Fedele, Via Hoepli 3/b, Milano
Quando 15 febbraio 2019, h. 18.30-20.00
Durata e Orari Dal 16 febbraio al 9 marzo 2019, h.9.00-12.00/15.00-18.00, ingresso libero
All’inaugurazione sarà presente il giornalista Domenico Quirico.

BIOGRAFIA
Gianni Oliva (Torino 1964)
Attualmente vive e lavora a Torino. Fotografo da sempre, ha iniziato con Beniamino Antonello che negli anni ‘80 lavorava con l’agenzia Armando Testa. Ha iniziato così anche Oliva a lavorare per campagne pubblicitarie, per prestigiosi marchi di società italiane e internazionali, per aziende, gallerie e per importanti riviste italiane e straniere. Nel tempo il fascino di altri paesi e situazioni ha preso il sopravvento e lo sguardo di Gianni Oliva si è sempre più rivolte alle persone, alle donne, agli uomini con culture e storie antiche. Un mestiere, quello del fotografo che lo spinge a ricercare e a viaggiare in tutto il mondo. Dai maestri come Dorothea Lange, Jean Loup Sieff, Steve Mc Curry e Natchway apprende l’arte del ritratto e nel ritratto si concentra.
Tante le immagini scattate in Lituania (anni 2008), in India (2014/15), in Patagonia (2017), a Cuba (2015) che hanno generato mostre ed esposizioni in gallerie e musei. Ritratti che rappresentano “la verità del momento”. Gianni Oliva è da scoprire leggendo nel colore inebriante delle sue immagini così come nel bianco e nero metafisico, quasi surreale di un mondo che fluttua nella ricerca perenne di una verità in continua mutazione.
Nel 2015 è stato il vincitore di "Photissima art prize" con l'opera "Siauliai, la collina delle croci" , nel 2016/17 ha esposto in tre personali : "Siauliai" evento organizzato in occasione di Photofestival a Milano e con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Lituana in Italia (spazio made4art milano). "Displayed works" mostra realizzata per Artissima off a Torino. "Indian frames" evento realizzato con il patrocinio dell' ambasciata indiana nella repubblica italiana a Milano (spazio made4art) - Photofestival 2017.

Domenico Quirico
E’ giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi venti anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Nell'agosto 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. Viene infine liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano e infine riportato a casa.
È stato 22 ore in mare, gomito a gomito con 113 ragazzi tunisini stipati in una barca di 10 metri. Tutto per raccontare, «nella maniera più onesta possibile», l’odissea di questi giovani. «Siamo abituati ai silenzi di Domenico, che si ripetono quasi in ogni suo viaggio, tanto che l’ultima volta che era stato in Mali non lo avevamo sentito per sei giorni. Fanno parte del suo modo di muoversi e di lavorare... La sua strategia è viaggiare da solo, tenendo un profilo bassissimo e mimetizzandosi tra le popolazioni» (Mario Calabresi). Ha vinto i premi giornalistici Cutuli e Premiolino, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli, nel 2017 il Premio per la letteratura Albatros, nel 2018 il Premio Terzani per la letteratura. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori: Adua, Squadrone bianco, Generali, Naja e Primavera Araba per Bollati Boringhieri. Presso Neri Pozza ha pubblicato: Ombre dal fondo, Esodo. Storia del nuovo millennio, Il Grande Califfato, Il paese del male e Gli Ultimi: la magnifica storia dei vinti. Ha scritto con Laterza Succede ad Aleppo.

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COMUNICATO_STAMPA_Ospiti_30novembre2018_.doc (2.54 MB)

DOMENICO QUIRICO. VIAGGIO SENZA RITORNO
Documentario di Paolo Gonella al Museo Nazionale del Cinema di Torino

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DOMENICO QUIRICO
Viaggio senza ritorno

“Come regista non mi interessava fare un documentario su Domenico Quirico.
Mi interessava piuttosto mettere lo spettatore nella condizione di essere colpito
dalle sue parole e penetrato dal suo sguardo, obbligarlo ad affrontare Quirico e
magari spingersi a immaginare il proprio viaggio senza ritorno"

documentario di Paolo Gonella

QUANDO
Martedì 26 febbraio
ore 21.00

DOVE
MNC - Cinema Massimo
Sala Cabiria
Via Verdi 18, Torino

INTERVENTI
Paolo Gonella
Domenico Quirico
Paolo Manera
Marco Zatterin

INFO E CONTATTI
email info@artphotobonomo.it
telefono 3357815940

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invito_artphoto_quirico.pdf (0.82 MB)

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