ArtPhotò

HOSPITALIA.O SUL SIGNIFICATO DELLA CURA
Fotografie Elena Franco a Santa Maria della Scala a Siena

date » 14-10-2019 22:38

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Hospitalia. O sul significato della cura è un progetto fotografico che parte dalle architetture degli antichi ospedali europei – vere e proprie città nella città – per aprirsi al territorio, attraverso le donazioni che, nel corso dei secoli, i benefattori hanno devoluto per la cura di questi centri dell’accoglienza.

La mostra presenta un progetto avviato da diversi anni e documenta edifici ospedalieri storici in un itinerario che, da Siena, attraversa Venezia, Cremona, Milano, Alessandria, Vercelli, Torino, Arles, Bourg-en-Bresse, Lione, Parigi, fino a Lessines in Belgio. Non è solo quindi una ricerca estetizzante, ma uno studio ben condotto.
Gli scatti non seguono un itinerario geografico, ma sono inseriti in raggruppamenti tematici, che suggeriscono una stimolante chiave di lettura: monumentalità-bellezza, liturgia-rito, limite-legame, memoria-archivio, comunità-solidarietà, autarchia-sostenibilità, paesaggio-ambiente, riuso-trasformazione, e da essi emergono affinità e somiglianze anche in luoghi tra loro remoti.

INAUGURAZIONE MOSTRA
"Hospitalia. O sul significato della cura"
Dove Siena, Santa Maria della Scala, Piazza Duomo
Quando 11 aprile 2019 alle ore 18.00
12 aprile – 7 luglio 2019 PROROGATA FINO AL 1°SETTEMBRE 2019
Orari Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica: ore 10.00 – 19.00
Giovedì: ore 10.00-22.00
Ultimo ingresso un’ora prima l’orario di chiusura del museo
La mostra è compresa nel biglietto di ingresso al museo

CONFERENZA
Presentazione del libro HOSPITALIA o sul significato della cura
Dove Santa Maria della Scala Siena
Quando mercoledì 13 giugno 2019 ore 18,00
Relatori con l’autrice Elena Franco dialoga Domenico Quirico, giornalista de La Stampa
modera Tiziana Bonomo, ArtPhotò

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CS_Hospitalia_a_Siena.docx (39.12 KB) CONFERENZA_CON_DQ_invitodigitale_13giugno.pdf (1.05 MB)

001_MG_6702_innaugurazione_hospitalia.jpginvitodigitale.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_020_MG_6767_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_029_MG_6791_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_032_MG_6802_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_035_MG_6820_innaugurazione_hospitalia.jpg___Cristiana_Bezerra_de_Menezes_038_MG_6815_innaugurazione_hospitalia.jpg

DOMENICO QUIRICO. VIAGGIO SENZA RITORNO
Documentario di Paolo Gonella all'Istituto Italiano di Varsavia

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DOMENICO QUIRICO
Viaggio senza ritorno

[i]Il racconto dell’uomo si intreccia a quello della sua professione, inviato, giornalista de La Stampa.
Un viaggio che apre una riflessione più ampia sull'uomo e sulla narrazione. Cosa spinge ad addentrarsi nel cuore di tenebra di luoghi che meritano di essere descritti, a intraprendere viaggi che potrebbero essere senza ritorno? Conoscere e narrare come nucleo stesso dell’eredità dell'Occidente.

QUANDO
Giovedì 3 ottobre 2019
ore 18.00

DOVE
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
Ul. Marszałkowska 72, Varsavia

INTERVENTI
Paolo Gonella
Domenico Quirico
Modera Tiziana Bonomo

INFO E CONTATTI
email info@artphotobonomo.it
telefono 3357815940

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Viaggio_senza_ritorno_IT.pdf (4.21 MB) Viaggio_senza_ritorno_PL_1.pdf (4.21 MB)

AFRICA RESILIENT
Incontro con Marco Gualazzini e Domenico Quirico al Circolo dei lettori di Torino

date » 14-10-2019 22:19

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ArtPhotò coglie l’occasione di Resilient, il primo libro di Marco Gualazzini (edito da Contrasto), con la prefazione di Domenico Quirico, per farli dialogare su un tema che li accomuna: l’Africa.
Il fotografo parmense Marco Gualazzini grazie al suo lavoro sull’Africa è stato uno dei tre vincitori Italiani del World Press Photo 2019, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo, e ha vinto, nella categoria Ambiente, per il suo reportage sulla crisi del lago Ciad. Una vittoria inaspettata quanto meritata per la ricercatezza e la profondità delle sue immagini. D’altronde prima ancora di sapere del WPP, ancora all’inizio della composizione del libro, il testo di Quirico si è mostrato incisivo, puntuale nel definire il vissuto di Gualazzini e il sublime della sua iconografia.

QUANDO > 2 MAGGIO 2019
DOVE > Circolo dei Lettori a Palazzo Graneri della Roccia, Via Bogino 9, Torino
ORARIO > h.21
CONTATTI > info@artphotobonomo.it
ORGANIZZAZIONE > Tiziana Bonomo di ArtPhotò

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CS_Africa.doc (95.5 KB)

CHI LEGGE
Fotografie di Claudio Montecucco alla Biblioteca Civica di Torino e alla Biblioteca Archimede di Settimo

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CLAUDIO MONTECUCCO
Chi Legge
a cura di Tiziana Bonomo


INAUGURAZIONE MOSTRA
"Chi Legge"
Dove Torino,Biblioteca Civica Centrale, Via della Cittadella 5
Quando martedì 9 aprile ore 16
Dove Settimo torinese,Biblioteca Civica Archimede,Piazza Campidoglio 50
Quando martedì 9 aprile ore 18
Durata dal 10 aprile al 13 maggio 2019
Orari Contattare le biblioteche Settimo www.bibliotecarchimede.it tel. 011 802 87 22/723 info@bibliotecarchimede.it
e Torino www.comune.torino.it/cultura/biblioteche tel. 011 011 29 836/63/58
Ingresso libero

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CS_MOSTRA_CHI_LEGGE_26MARZO2019___1_.pdf (3.5 MB) Invito_Settimo.pdf (1.09 MB) Invito_TORINO_DEF_PDF.pdf (318.42 KB)

DOMENICO QUIRICO. VIAGGIO SENZA RITORNO
Documentario di Paolo Gonella al Museo Nazionale del Cinema di Torino

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DOMENICO QUIRICO
Viaggio senza ritorno

“Come regista non mi interessava fare un documentario su Domenico Quirico.
Mi interessava piuttosto mettere lo spettatore nella condizione di essere colpito
dalle sue parole e penetrato dal suo sguardo, obbligarlo ad affrontare Quirico e
magari spingersi a immaginare il proprio viaggio senza ritorno"

documentario di Paolo Gonella

QUANDO
Martedì 26 febbraio
ore 21.00

DOVE
MNC - Cinema Massimo
Sala Cabiria
Via Verdi 18, Torino

INTERVENTI
Paolo Gonella
Domenico Quirico
Paolo Manera
Marco Zatterin

INFO E CONTATTI
email info@artphotobonomo.it
telefono 3357815940

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invito_artphoto_quirico.pdf (0.82 MB)

RIVOLUZIONI
Incontro con Ivo Saglietti e Domenico Quirico

date » 27-09-2018 08:42

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tags » Incontro, ArtPhotò, artphotobonomo, Rivoluzioni, Ivo Saglietti, Domenico Quirico, fotografia,

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Continua il dialogo tra chi scrive e chi fotografa, tra la parola e l’immagine.
Domenico Quirico ha accettato di condurre per ArtPhotò una serie di incontri sui temi che più lo rendono noto al grande pubblico come giornalista, narratore della sofferenza umana, esperto conoscitore di guerre e conflitti di tutto il vicino e medio oriente e dell’Africa con la migrazione. La sua convincente scrittura a confronto con quella altrettanto efficace di alcuni grandi fotoreporter. Fa da trait d’union nei confronti di fotografi che hanno fatto e fanno grande la storia del foto-reportage.
Dopo Ferdinando Scianna prosegue il racconto con un maestro del reportage, un testimone silente, audace, sempre presente in fatti che hanno rivoluzionato la Storia,uno straordinario, umano fotoreporter: Ivo Saglietti. È già conosciuto da molti di voi ma in questo contesto il tema dell’incontro è più incisivo che mai: RIVOLUZIONI!

IVO SAGLIETTI
È tra i pochi fotografi italiani ad avere vinto per ben tre volte un premio al World Press Photo. Nei primi anni Settanta Ivo Saglietti (Tolone, 1948) inizia a lavorare in Italia come regista, realizzando documentari su temi sociali. Dal 1978 si dedica esclusivamente alla fotografia di reportage, documentando le realtà sociali e politiche più critiche in diverse aree del mondo: Nicaragua, Cuba, Cile, Libano, Palestina, Colombia, Haiti, Uganda, Tanzania, Benin, Macedonia, Marocco, Kosovo, Uzbekistan, Nigeria. Tra i suoi progetti più importanti ricordiamo quello realizzato in Cile tra il 1986 e il 1988, durante l’ultimo periodo della dittatura di Pinochet. All’inizio degli anni Novanta, Saglietti è in America Latina, in occasione dei cinquecento anni dalla scoperta dell’America, per una nuova ricerca dalla quale nasce la mostra Fotografie dal Nuovo Mondo. Nel 2004 inizia a lavorare a The Big Three, un progetto sulle tre grandi malattie endemiche – tubercolosi, malaria, AIDS – che ancora oggi colpiscono soprattutto i paesi più poveri del mondo.
Nel 2000 diventa membro dell’agenzia tedesca Zeitenspiegel e nel 2005 dell’agenzia Prospect.
Ha pubblicato ed esibito il suo lavoro in tutto il mondo e nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto molti prestigiosi riconoscimenti, tra cui il World Press Photo, il premio Enzo Baldoni e il premio Chatwin Occhio Assoluto. Lavora con Zeitenspiegel, un’agenzia tedesca nata 30 anni fa dalla visione del fotografo Uli Rheihardt.

DOMENICO QUIRICO
E’ giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi venti anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Nell'agosto 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. Viene infine liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano e infine riportato a casa. È stato 22 ore in mare, gomito a gomito con 113 ragazzi tunisini stipati in una barca di 10 metri. Tutto per raccontare, «nella maniera più onesta possibile», l’odissea di questi giovani. «Siamo abituati ai silenzi di Domenico, che si ripetono quasi in ogni suo viaggio, tanto che l’ultima volta che era stato in Mali non lo avevamo sentito per sei giorni. Fanno parte del suo modo di muoversi e di lavorare... La sua strategia è viaggiare da solo, tenendo un profilo bassissimo e mimetizzandosi tra le popolazioni» (Mario Calabresi). Ha vinto nel 2018 il Premio Terzani per la letteratura, nel 2017 il Premio per la letteratura Albatros, i premi giornalistici Cutuli e Premiolino, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori: Adua, Squadrone bianco, Generali, Naja e Primavera Araba per Bollati Boringhieri. Presso Neri Pozza ha pubblicato: Ombre dal fondo, Esodo. Storia del nuovo millennio, Il Grande Califfato, Il paese del male e Gli Ultimi: la magnifica storia dei vinti. Ha scritto con Laterza: Succede ad Aleppo.

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OSPITI beilòt, guest, wageni, hôte
Fotografie di Gianni Oliva a Mezzenile

date » 17-07-2018 23:35

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tags » ArtPhotò, Ospiti, Gianni Oliva, fotografia, famiglie africane,

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FOTOGRAFIE DI GIANNI OLIVA
A CURA DI TIZIANA BONOMO
Inaugurazione
Dove Castello Francesetti di Mezzenile, a Mezzenile (Torino)
Quando 20 luglio 2018, h. 19-22
Durata e Orari Dal 21 al 29 luglio 2018, h.9.00-12.00/15.00-18.00, ingresso libero
All’inaugurazione sarà presente il giornalista Domenico Quirico.

BIOGRAFIA
Gianni Oliva (Torino 1964)
Attualmente vive e lavora a Torino. Fotografo da sempre, ha iniziato con Beniamino Antonello che negli anni ‘80 lavorava con l’agenzia Armando Testa. Ha iniziato così anche Oliva a lavorare per campagne pubblicitarie, per prestigiosi marchi di società italiane e internazionali, per aziende, gallerie e per importanti riviste italiane e straniere. Nel tempo il fascino di altri paesi e situazioni ha preso il sopravvento e lo sguardo di Gianni Oliva si è sempre più rivolte alle persone, alle donne, agli uomini con culture e storie antiche. Un mestiere, quello del fotografo che lo spinge a ricercare e a viaggiare in tutto il mondo. Dai maestri come Dorothea Lange, Jean Loup Sieff, Steve Mc Curry e Natchway apprende l’arte del ritratto e nel ritratto si concentra.
Tante le immagini scattate in Lituania (anni 2008), in India (2014/15), in Patagonia (2017), a Cuba (2015) che hanno generato mostre ed esposizioni in gallerie e musei. Ritratti che rappresentano “la verità del momento”. Gianni Oliva è da scoprire leggendo nel colore inebriante delle sue immagini così come nel bianco e nero metafisico, quasi surreale di un mondo che fluttua nella ricerca perenne di una verità in continua mutazione.
Nel 2015 è stato il vincitore di "Photissima art prize" con l'opera "Siauliai, la collina delle croci" , nel 2016/17 ha esposto in tre personali : "Siauliai" evento organizzato in occasione di Photofestival a Milano e con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Lituana in Italia (spazio made4art milano). "Displayed works" mostra realizzata per Artissima off a Torino. "Indian frames" evento realizzato con il patrocinio dell' ambasciata indiana nella repubblica italiana a Milano (spazio made4art) - Photofestival 2017.

Domenico Quirico
E’ giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi venti anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Nell'agosto 2011 è stato rapito in Libia e liberato dopo due giorni. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. Viene infine liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano e infine riportato a casa.
È stato 22 ore in mare, gomito a gomito con 113 ragazzi tunisini stipati in una barca di 10 metri. Tutto per raccontare, «nella maniera più onesta possibile», l’odissea di questi giovani. «Siamo abituati ai silenzi di Domenico, che si ripetono quasi in ogni suo viaggio, tanto che l’ultima volta che era stato in Mali non lo avevamo sentito per sei giorni. Fanno parte del suo modo di muoversi e di lavorare... La sua strategia è viaggiare da solo, tenendo un profilo bassissimo e mimetizzandosi tra le popolazioni» (Mario Calabresi). Ha vinto i premi giornalistici Cutuli e Premiolino, nel 2013, il prestigioso Premio Indro Montanelli, nel 2017 il Premio per la letteratura Albatros, nel 2018 il Premio Terzani per la letteratura. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori: Adua, Squadrone bianco, Generali, Naja e Primavera Araba per Bollati Boringhieri. Presso Neri Pozza ha pubblicato: Ombre dal fondo, Esodo. Storia del nuovo millennio, Il Grande Califfato, Il paese del male e Gli Ultimi: la magnifica storia dei vinti. Ha scritto con Laterza Succede ad Aleppo.


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COMUNICATO_STAMPA_Ospiti_12luglio2018.pdf (7.29 MB)

FESTIVAL DI FOTOGRAFIA.PERSUASIVI ESEMPI
Incontro con Lorenza Bravetta e Alberto Prina

date » 29-05-2018 10:25

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tags » ArtPhotò, Incontro, Festival, Lorenza Bravetta, Alberto Prina, fotografia,

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“Festival di Fotografia” Persuasivi esempi italiani
ArtPhotò dialoga con Alberto Prina e Lorenza Bravetta

16 MAGGIO 2018 H.18.30 SPAZIO SPACENOMORE
PALAZZO GRANERI DELLA ROCCIA -VIA BOGINO 9 – TORINO - INTERNO CORTILE
All’incontro partecipano due relatori d’eccezione Alberto Prina, in qualità di coordinatore del Festival della Fotografia Etica di Lodi e Lorenza Bravetta , consigliere del Ministro Franceschini, per affrontare il tema del ruolo e del contributo che hanno oggi i festival nella valorizzazione della fotografia. Il festival di Lodi, ormai riconosciuto a livello internazionale, si contraddistingue dagli altri festival per mettere in evidenza la fotografia come strumento di sensibilizzazione su tematiche sociali, antropologiche e ambientali, in grado di parlare alla gente proprio con l’immediatezza tipica del linguaggio fotografico. Significativa l’esperienza di Lorenza Bravetta come portatrice di suggestioni provenienti da alcune delle più interessanti realtà nazionali e internazionali per mettere a fuoco la vera identità di un festival. Quindi quali requisiti deve avere un festival per essere considerato tale? Quale capacità può avere un festival nel saper far rete con il sistema della fotografia e della cultura? Come trovare occasioni per integrare sempre di più il nostro Paese, proprio sotto il profilo culturale, con il sistema Europa, attirando competenze ed energie presenti in altri paesi e favorendo così una più larga circolazione delle idee e della crescita della fotografia?

ALBERTO PRINA
Alberto Prina da ieri ha intrapreso la professione fotografica, ma è un fotografo da sempre.
Pensando alla filosofia e con la fotografia in testa, si laurea in fisica fino a quando non potrà più rimandare. Fondatore del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, ha ideato e coordina il Festival della Fotografia Etica dalla sua prima edizione. Lavora come fotografo di reportage e fotogiornalista sviluppando progetti complessi nel campo della comunicazione fotografica, multimedia e fotografia collaborativa.
Docente di fotografia organizza corsi e workshop sulla fotografia di racconto e sulle tecniche digitali e di post produzione. www.mrpraina.com.

LORENZA BRAVETTA
Lorenza Bravetta è, da gennaio 2017, presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Consigliere del Ministro Dario Franceschini per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale, con il compito di approfondire tematiche legate alla tutela e alla promozione della fotografia italiana, in dialogo con altre esperienze internazionali. Ha ideato, avviato e, da gennaio 2015 a settembre 2016, diretto a Torino Camera – Centro italiano per la Fotografia. Una struttura nata per dotare l’Italia di un Centro dedicato alla fotografia e all’immagine come forma di linguaggio, di documentazione e di espressione artistica. Dal 2011 al 2014, Lorenza Bravetta è stata a Parigi direttore di Magnum Photos per l’Europa Continentale, dopo un percorso in seno all’agenzia iniziato nel 1998.

Questo e altro durante l’incontro del 16 maggio accompagnato naturalmente dalla visione di immagini di grandi fotografi. Nell’ambito della prima edizione di Fo.To, fotografi Torino.

OPENING PEOPLE
Installazione Fotografica di Emanuele Pensavalle

date » 29-05-2018 10:35

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tags » ArtPhotò, Opening People, mostra fotografia, Emanuele Pensavalle, fotografia, arte, Tiziana Bonomo,

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INAUGURAZIONE EVENTO FOTOGRAFICO “OPENING PEOPLE”
Dove Palazzo Graneri della Roccia, Via Bogino 9, Torino Interno cortile
Quando 3 maggio 2018, ore 18.30
Durata e Orari dal 4 al 15 maggio, lun - ven, 10 - 13 / 15 – 19 e su appuntamento - ingresso libero
Contatti ArtPhotò - info@artphotobonomo.it - cell. +39 335 7815940
Fotografie ©Emanuele Pensavalle In allegato le foto

COMUNICATO STAMPA
Opening People è il titolo di un progetto fotografico, di una mostra e di un catalogo dedicato al mondo dell’arte torinese.

Opening People è un evento che vede coinvolto un personaggio particolare come Emanuele Pensavalle che si muove già da diversi anni in mezzo agli eventi della città con discrezione, simpatia e naturalezza spinto proprio dalla sua curiosità, ricettività verso l’arte e dalla sua amatoriale passione per la fotografia. Tiziana Bonomo di ArtPhotò lo ha conosciuto proprio ai suoi eventi e continuando a notare il suo sottile piacere di stare con gli amici, di conoscere gli artisti, di scoprire le opere gli ha proposto un evento, una festa con la sua raccolta fotografica degli ultimi 3 anni. “Perché in Opening People si colgono, con carezzevole malizia, dei momenti di festa. Sono le inaugurazioni, gli opening dedicati all’arte, il raccogliersi ed il convergere insieme per collettiva curiosità, che rendono vivace, colta e contemporanea al proprio tempo una città.” “Oggi grazie alle innumerevoli fotografie di Emanuele Pensavalle possiamo ricordarci di quanta arte, cultura, creatività ci ha offerto e continua ad offrirci Torino, di quanti bravi artisti ci sono e di quanti ne sono passati, di quanto lavoro, fermento, passione è dentro alla città. Voglia di conoscere, dialogare, confrontarsi. Allora Emanuele riporta in luce sulle sue immagini la contemporaneità della nostra Torino. È il cantastorie visivo di tanti momenti in cui possiamo riconoscerci, rivederci e per un breve attimo concentrarci sul puro piacere di guardare l’arte. Molti gli eventi in cui è protagonista la fotografia ma non solo, così come incontri e performance d’arte e di musica.” “Una documentazione fotografica elegante, eseguita con il garbo di chi sa vedere ed evidenziare le relazioni tra cose e persone, partecipe e affine a coloro che seguono preferibilmente le inaugurazioni legate al mondo dell’arte.
Nelle foto non c’è cattura del soggetto, anzi, c’è l’invito palese a guardare in macchina. A farsi riprendere, a concedersi. Sorprendentemente, il più delle volte, i protagonisti sorridono. Allo stesso modo la spontaneità esecutiva che si incontra in questi scatti, dove luci e composizione si distanziano sempre dalla foto fatta per caso, riflette l’attenzione benevola, quasi premurosa, di Emanuele per coloro che si ritrovano incorniciati nei suoi pixel. Nessuno vi è deriso, nessuno vi è esaltato. Tutti, affettuosamente, collocati sullo stesso piano.”
Immagini raccolte in un catalogo edito da Prinp Editore con testi di Edmondo Bertaina e Tiziana Bonomo.

BIOGRAFIA
Emanuele Pensavalle
Si avvicina alla fotografia all’età di dodici anni quando inizia, come occupazione estiva, a fare il “garzone di bottega” presso lo studio fotografico di Aldo Palazzolo, nella sua città di origine, Siracusa. A quattordici anni è già in grado di utilizzare attrezzature professionali, sviluppare pellicole e stampare foto in bianco e nero, anche se la fotografia è sempre poi rimasta per lui un’attività da svolgere nel tempo libero, per avere qualche soldo in tasca, mai il lavoro principale. Infatti si laurea in ingegneria elettronica all’università di Pisa e inizia la sua carriera di ingegnere inizialmente al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e successivamente a Torino presso Thales Alenia Space (ex Aeritalia), dove lavora per 24 anni, prima come progettista, poi come "program manager" in numerosi progetti, legati soprattutto all'esplorazione dello spazio e alla realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Poi, per sei anni, in qualità di Direttore dei Programmi lavora presso Aviospace, azienda del gruppo Airbus. Attualmente Emanuele è consulente per aziende aerospaziali europee e per organismi istituzionali di sostegno allo sviluppo tecnologico delle imprese piemontesi. Nonostante la scelta iniziale di fare l’ingegnere, Emanuele ha sempre mantenuto viva la sua passione per la fotografia e da qualche anno, con una macchina fotografica (questa volta digitale) ha iniziato a documentare, a indagare, la vita artistica della sua città di adozione, Torino. Emanuele Pensavalle, in occasione di HERE2017, ha inoltre curato la mostra Gli Stati dell’Arte, indagine sul rapporto tra arte e scienza. L’arte per Emanuele Pensavalle è “gesto” e gli artisti coloro in grado di generarlo e quindi, per lui, vivere gli eventi d’arte è partecipare al movimento, all’energia, all’espressione di un gesto collettivo che forma lo spirito artistico di un’intera città.

UN'APPARIZIONE DI SUPERFICI
Incontro con Luca Panaro ed Eloisa D'Orsi

date » 02-03-2018 22:22

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tags » ArtPhotò, incontro, Luca Panaro, fotografia, un'apparizione di superfici, Tiziana Bonomo,

“Un’apparizione di superfici”
Le strade della fotografia contemporanea
ArtPhotò dialoga con Luca Panaro ed Eloisa d’Orsi

La fotografia alle soglie del Duemila ha trovato la sua vera vocazione?
Il mondo in cui viviamo è fatto di dati che si leggono sugli schermi dei nostri dispositivi, visori piatti che originano fotografie piatte, a-prospettiche. I soggetti, ripresi sempre da vicino, perdono i riferimenti culturali, sociali, semiotici a cui normalmente sono legati e chiedono di essere guardati. Luca Panaro nel suo libro Un’apparizione di superfici (APM edizioni 2017) suggerisce un modo di scrutare i soggetti “senza gli occhiali della storia”. Durante l’incontro le strade della cultura contemporanea saranno indagate assieme a Eloisa d’Orsi, che permetterà di estendere la riflessione con riferimento all’antropologia visiva.

QUANDO > 3 Marzo 2018
DOVE > Il Circolo dei Lettori a Torino
ORARIO > 18.00

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CS_ArtPhot__21febbraio2018.pdf (296.57 KB)

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