ArtPhotò

ALBA_IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE Mostra fotografica



Il Gruppo Fotografico Albese promuove la mostra fotografica Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade già presentata a Torino alla fine dello scorso anno, allestita all’interno della Chiesa di San Domenico ad Alba, in collaborazione con l’associazione La Porta di Vetro. Questa mostra si inserisce nel vasto calendario di Alba Foto Festival 2024, che oltre ad altre mostre ed iniziative legate alla fotografia comprenderà anche il congresso Nazionale della F.I.A.F. (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche) che si terrà ad Alba dal 15 al 19 maggio.

Si è pensato per celebrare Ivo Saglietti – un grande fotoreporter che ci ha lasciato il 2 dicembre scorso all’età di 75 anni – di dedicargli in contemporanea due esposizioni proprio nel territorio dove ha trascorso la sua giovinezza.
Ivo Saglietti. Lo sguardo nomade è una retrospettiva storica su una parte di esperienze vissute in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America – Cile Perù – ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria. Lavori in assignement come quelli per il New York Times Magazine, Time, Der Spiegel, Newsweek e collaborazioni con prestigiose agenzie di fotogiornalismo come Sipa Press, Stern e Zeitenspiegel.


MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade
Fotografie Archivio Saglietti
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Gruppo Fotografico Albese e La Porta di Vetro
Dove CHIESA DI SAN DOMENICO ALBA Via Teobaldo Calissano Alba,
Orari martedì – venerdì ore 15-18, sabato - domenica ore 10-12/15-18, lunedì chiuso
16-17-18 maggio orario continuato ore 10 - 19. La visita alla mostra è gratuita
Per informazioni www.albafotofestival.it – info@gruppofotograficoalbese.it – +39 335 6518305
Inaugurazione mercoledì 24 aprile 2024 - ore 18,00
Durata 25 aprile – 19 maggio 2024

In contemporanea l’esposizione “RITORNO A DEIR MAR MUSA. L’utopia di Padre Dall’Oglio” al CASTELLO REALE DI GOVONE dal 14 aprile al 26 maggio.

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CS_Comunicato_stampa_Ivo_Saglietti__Alba_12apr2024.pdf (1.18 MB) Foto_WEB_CS_Ivo_Saglietti_Alba__8apr2024.zip (0 B) LOCANDINAIvoSaglietti_ALBA_AFF.jpeg (245.35 KB) Adriano_Padovani_Saglietti_Alba_copia.zip (98.51 MB)

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RITORNO A DEIR MAR MUSA L'UTOPIA DI PADRE DALL'OGLIO Mostra fotografica


ll Comune di Govone promuove la mostra fotografica Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di Padre Dall’Oglio di Ivo Saglietti, allestita nella Sala Mostre del Castello Reale, in collaborazione con l’Associazione Govone Residenza Sabauda, Govone Arte e il Centro di promozione Culturale Govone e il Castello.

Si è pensato per celebrare Ivo Saglietti, un grande fotoreporter, di dedicargli in contemporanea due esposizioni proprio nel territorio dove ha trascorso la sua giovinezza. La mostra fotografica al castello Reale di Govone, dedicata ad un progetto e ad un libro, si inaugura con qualche giorno di anticipo rispetto alla retrospettiva di Alba Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade che aprirà ad una settimana di distanza. La mostra fotografica racconta del dialogo possibile tra le religioni nella comunità fondata da Padre Paolo Dall’Oglio nell’antico monastero Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino) in Siria. Luogo di ospitalità e di scambio interreligioso cattolico e musulmano abbarbicato sulle montagne della Siria. I monaci fotografati da Ivo Saglietti sono uomini e donne di diverse chiese e di diversi Paesi, che sperimentano quotidianamente le difficoltà e la ricchezza della diversità, dimostrando che Dio è uno e si può vivere insieme nella sua fede, indipendentemente dalla religione che si professa. Il bianco e nero intenso di questo lavoro, che documenta dall’interno la vita della comunità nel suo quotidiano, ben rappresenta il contrasto di luci e ombre di due mondi in perenne conflitto ideologico, che nell’enclave di Deir Mar Musa el-Habasci trovano invece un luogo di dialogo e di costruttivo confronto.

Titolo Ritorno a Deir Mar Musa. L’utopia di Padre Dall’Oglio
Fotografie Ivo Saglietti
Curatela Organizzazione Tiziana Bonomo
Luogo Castello Reale di Govone, Piazza Roma 1 Govone (CN)
Inaugurazione sabato13 aprile 2024 ore 17
Durata 14aprile – 26maggio 2024
Orari apertura mostra venerdì e sabato ore 10-12,30/15-18 – domenica ore 10-12,30/14-18
Per informazioni +39 0173 58103, +39 371 4918587 · info@castellorealedigovone.it - anagrafe@comune.govone.cn.it - www.castellorealedi govone.it

In contemporanea la retrospettiva IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE ad Alba dal 25 aprile al 19 maggio presso la Chiesa di San Domenico

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IVO SAGLIETTI LO SGUARDO NOMADE Mostra fotografica



Nell’esposizione ospitata nel Museo Nazionale del Risorgimento, attraverso 53 fotografie in bianco e nero viene ripercorso il tragitto professionale, dagli anni Ottanta del secolo scorso al 2018, del grande fotografo Ivo Saglietti, recentemente scomparso.
La mostra Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade a cura di Tiziana Bonomo, organizzazione e supervisione di Michele Ruggiero, è un saggio su una parte di esperienze vissute da Saglietti in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America, in Cile e Perù, ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria.L’Associazione La Porta di Vetro e il suo presidente Michele Ruggiero utilizzano ancora una volta una mostra fotografica per dare respiro a eventi che appartengono alla nostra storia contemporanea, ma con la consapevolezza, in questo caso colma di tristezza, che la storia professionale di Ivo Saglietti entra a titolo definitivo nel Pantheon che raccoglie i grandi fotoreporter del nostro Paese. L’organizzazione e la curatrice ringraziano sentitamente il Consiglio regionale del Piemonte, il Comitato Diritti Umani e Civili e Intesa Sanpaolo cui si deve la realizzazione della mostra.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Ivo Saglietti Lo Sguardo Nomade
Fotografie Ivo Saglietti
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Michele Ruggiero
Dove MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO Palazzo Carignano - piazza Carlo Alberto 8, Torino
Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso 17.00)
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso del Museo.
Per informazioni +39 0115621147 - www.museorisorgimentotorino.it – www.laportadivetro.com
Inaugurazione 12 dicembre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 13 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024

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PAESAGGI. FORSE Mostra fotografica di Maurizio Briatta

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Maurizio Briatta si ripresenta al pubblico, complice ArtPhotò, con una esposizione più ampia – rispetto a quella dello scorso anno – con tre lavori che segnano momenti diversi della sua esperienza fotografica, in comune hanno il paesaggio. Maurizio Briatta offre però sempre uno sguardo insolito al paesaggio usando proprio la complessità del mezzo fotografico per ottenere risultati che giocano sull’ambiguità. Da qui il titolo che genera dubbio, incertezza: “Paesaggi forse”.
I tre lavori Controluce del 2001-2005, Paesaggi con figure iniziano nel 1995 tanto che i primi fanno già parte della mostra e collezione alla GAM poi ripresi nel 2015 e Paesaggi brutti del 2023 nascono tutti dalla ricerca ossessiva di Briatta sull’imperfezione. Incredibile quanto il rigore che esige Briatta per lavorare in un ambiente ordinato, elegante si scontri con l’insaziabile necessità di rompere le regole, gli schemi del già visto.

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Paesaggi. Forse
Fotografie Maurizio Briatta
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione Tiziana Bonomo
Dove SPAZIO EVENTA Via dei Mille 42, Torino:
da martedì a venerdì h.15-19, sabato 3 e domenica 4 novembre h. 15-20 e su appuntamento.
Inaugurazione 11 ottobre 2023 dalle ore 18.00
Durata dal 12 ottobre al 12 novembre 2023
Contatti tizianabonomo@fastwebnet.it, cell. +39 335 7815940

Un paesaggio assomiglia a un racconto giallo. Noi guardiamo cosa fa vedere il fotografo, ma cosa c’è al di qua e al di là del guardare come vederlo? “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso” questa frase è tratta da un romanzo giallo di Simone Buchholz. Le gru quelle che rendono i paesaggi brutti e noi con Briatta li vediamo dalla sua parte come li ha fotografati lui. Ma da questa parte chi vive il paesaggio brutto ne vive la complessità, la complessità dell’esistenza. Il racconto prosegue e la descrizione è simile a quella di un paesaggio: “Adesso girati. Lì comincia il porto, le gru si stagliano contro il cielo. Guardando giù, verso i bacini di carenaggio, tutto si ferma, ma continua più in là, in modo diverso”. Questa è una splendida descrizione “del guardare” quella che piacerebbe e farebbe sicuramente godere a John Berger. La gru, i giochi, i pali sono l’altra parte della vita e alcune volte basta girarci intorno per apprezzare la bellezza del vero paesaggio naturale. Eppure chi vive lì attaccato a quel paesaggio forse non lo trova così brutto. Riesce a vedere il cielo e forse a dimenticare per un attimo le gru. È brutto per noi amanti della natura, esseri alla ricerca del bello, camminatori solitari malati di purezza. Chi vive attaccato alla gru? Chi riempie il proprio giardino di giochi per i figli? Per loro quello è il paesaggio. Brutto? Si brutto è vero. Ma nella vita ognuno ha il suo brutto e il suo bello. Ha il suo obiettivo puntato da una parte o dall’altra. Siamo tutti coinvolti in un film giallo? Penso che Maurizio Briatta con il candore del suo sguardo cerchi l’ironia della nostra esistenza al limite di un giallo. Quasi a ricordarci che il masso, la plastica, il cemento fanno parte di un paesaggio che deve mutare non per raggiungere la bellezza nietzschiana pura e assoluta ma per ricordarci del di più che fa della nostra esistenza qualcosa di imperfetto. Proviamo a liberarci dei giochi, dei pali, del cemento e la nostra natura rilascia in abbondanza già tutto di cosa noi abbiamo bisogno. Un piccolo giallo da indagare ecco cosa ci suggerisce Maurizio Briatta : se vuoi per me il paesaggio brutto diventa bello quando si crea una sinergia, una armonia e una integrazione tra l'artificiale e il naturale, tra il manufatto e il creato... quantomeno nelle fotografie più riuscite! Tiziana Bonomo

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MODA PANDEMICA Mostra fotografica di Marta Scavone

date » 13-03-2023

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Innovare, creare, costruire pensando che il linguaggio della fotografia riesca ad esprimere i pensieri, le idee dell’autore. Ecco cosa è riuscito a Marta Scavone una giovane artista che sin dall'infanzia ha sempre avuto una personalità creativa ed eccentrica, una sensibilità molto marcata. Una giovane ragazza con idee decisamente chiare, intraprendere una carriera artistica. L’impegno è notevole e il risultato di “Moda Pandemica” lo dimostra proprio attraverso la fotografia: il suo mezzo espressivo. La macchina fotografica come strumento di immaginazione, di creazione.
Un progetto nato durante i mesi drammatici del Coronavirus: il mondo come immobile, che trattiene il respiro, la sicurezza del quotidiano e delle sue abitudini, ridere amare divertirsi scoprire sperare che si spezza nell’attesa, nel dubbio senza speranza. Fotografare il dolore e il silenzio sembra l’unico scenario possibile. Marta si interroga appena scoppia la pandemia, guarda questo mondo rovesciato: qual è ora il concetto di ciò che è sostenibile, come si trasforma il comportamento di noi spavaldi consumatori di mode, come usare la fotografia non solo per documentare ma anche come terapia... Ad esempio ha ancora senso fare scatti di moda, uno dei grandi palcoscenici della fotografia? Così matura questo progetto, apparentemente stonato, provocatorio, paradossale. nasce grazie ad un articolato lavoro di razionalità e creatività che oppone al dramma il grido di una normalità da ritrovare per sentirsi di nuovo vivi. Marta ama avere certezze, elementi consistenti sui quali ritagliare il suo estro e realizzare i suoi scatti. La tragedia così si capovolge nel suo contrario, un modo per ricomporre e lasciarsi dietro il ricordo di mesi terribili. Il risultato è fresco, giocoso, gradevole ma nello stesso volutamente uno choc. richiama scopertamente nell’estetica un sapore retrò degli anni ’50, perché Marta si autoritrae con i vestiti da lei creati sulla base di ciò che nei mesi ‘’impossibili’’ era diventato normalità, materiali, oggetti, strumenti che aiutavano a sentirsi sicuri, immuni, protetti. Marta realizza e fotografa un abito elegante, frivolo, divertente ma con che cosa? Con i guanti! nel marzo del 2020 l’articolo che ha fatto registrare la maggiore crescita delle vendite: il 300%. I consumatori ricercavano prodotti in grado di aumentare il livello delle difese immunitarie. I guanti che formano un gonnellino che riprende quello leggendario di Joséphine Baker, i guanti che avvolgono il seno, che fanno la cresta e oltre ad indossarli sulle mani fuoriescono anche dalle scarpe. Con la stessa ironia Marta gioca con le boccette dell’alcool e le bustine dei disinfettanti in una posa da equilibrista come a mantenere le distanze dagli altri. Nella seconda settimana di marzo dell’anno maledetto il consumo di alcool e disinfettanti cresce del 240%. Arriva ad inventare un abito nuziale con uno degli articoli che ha registrato un raddoppio negli acquisti: la carta igienica! E quanto è fantasioso tutto quel bianco: un vero abito alla Vivienne Westwood! Una cintura di rotoli di carta igienica che morbidamente decorano l’estivo abitino bianco ricamato con i merletti. E una pettinatura assolutamente vintage con i rotoli di carta vuoti che sembrano bigodini pop. Il tocco del ventaglio e dei guanti e quell’aria ingenuamente seducente rendono l’immagine un piccolo capolavoro di raffinata estetica.I fondali mutano di colore quando ad esempio deve esibire gli “insettorepellenti” che a maggio, sempre del 2020, erano saliti in vetta alle classifiche di vendita del 230%! Un’accurata messa in scena sull’abito sganciante del giallo insetticida con gli zampironi effetto grandi bottoni che decorano anche la pettinatura verso l’alto come il movimento del fumo che si attorciglia in su quando fuoriesce dal marchingegno. Marta è sempre attenta a mettersi in posa, a fissare se stessa con cura e ricercatezza. Pose eleganti che solamente chi ha fatto esperienza nella danza riesce a creare con tanta semplicità. L’influenza di artiste da Claude Cahun a Cindy Sherman – che hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare attraverso mascheramenti identità o stereotipi diversi – è evidente seppur con una originalità che pongono Marta all’inizio di un lungo sorprendente percorso che sarà tutto da seguire.
Tiziana Bonomo

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo Moda Pandemica
Fotografie Marta Scavone
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione Eikon di Gianni Oliva in collaborazione con ArtPhotò
Dove Studio Gianni Oliva, piazza Statuto 13, Torino
Inaugurazione martedì 21 marzo 2023 dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Durata 21marzo – 18aprile 2023 Su appuntamento
Per informazioni tel.: 348 8605091 - marta.scavone98@gmail.com

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LA LUNGA NOTTE DI SARAJEVO Mostra fotografica di Paolo Siccardi

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Aspettando Godot
Legare Sarajevo a ''Aspettando Godot'' di Samuel Beckett: sì, la fotografia deve a Susan Sontag questa spontanea associazione come suo contributo a Sarajevo, alla città simbolo della guerra e come citazione all’interno del suo libro Il Dolore degli Altri. Le immagini di Paolo Siccardi rendono terribilmente vera quell’attesa. Godot un testo teatrale nato dalla mente di uno dei più grandi avanguardisti scrittori del ‘900, una tragicommedia costruita da un intellettuale intorno alla condizione dell’attesa – surreale, meta reale – che diventa a Sarajevo straziante e dolorosa realtà.
L’attesa si trasforma nell’attesa con la A maiuscola, dove la musica di Vedran Smailović, unico sopravvissuto del quartetto d’archi della città, ha continuato a farsi sentire per mesi “perché la gente mi diceva che se avessi smesso di suonare Sarajevo sarebbe caduta”. Testimoniando scelse la rabbia e il dolore attraverso le note dolenti dell’Adagio di Albinoni.
Il desiderio di vita a Sarajevo è un desiderio che si manifesta con la musica, con il teatro per recuperare un surreale senso di normalità che Paolo Siccardi è riuscito a cogliere in una sorprendente immagine di Vedran Smailović in smoking con l’archetto sul suo strumento in mezzo a delle rotaie. Paolo Siccardi, da sempre impegnato come photoreporter, ha documentato ciò che non deve essere dimenticato, ciò che non si dovrebbe più fare. Le immagini invocano di ricordare, di guardare e ricordare, di osservare ogni dettaglio e non dimenticare, di percepire la sofferenza e ricordare, ricordare, ricordare.
Tiziana Bonomo

MOSTRA FOTOGRAFICA
Titolo La Lunga Notte di Sarajevo. 5 aprile1992 – 29 febbraio1996
Fotografie Paolo Siccardi
Curatela Tiziana Bonomo
Organizzazione e supervisione Michele Ruggiero, presidente de La Porta di Vetro
Dove Museo Storico Nazionale d’Artiglieria nel Mastio della Cittadella
Inaugurazione giovedì 9 febbraio 2023 dalle ore 17.30 alle ore 21.00[/b]
Durata dal 10 febbraio fino al 19 marzo 2023 - lunedì-domenica dalle ore 09.00 alle ore 19.00. Ingresso Gratuito
Per informazioni infomuseoart@gmail.com – tel.: 011 56 033 124 – laportadivetro@gmail.com
In allegato comunicato stampa, cartella immagini con dida

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Comunicato_stampa_Sarajevo_26gen2023.docx (0.57 MB) Allegato_Cartella_Foto__Paolo_Siccardi_per_mostra_Sarajevo_26gen2023.zip (3.07 MB)

LA SCONFITTA DELL'OCCIDENTE
Incontro con Domenico Quirico alla Libreria Binaria

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GUERRA,ODIO,INDIFFERENZA

ArtPhotò coglie l’occasione della riapertura della libreria Binaria e della sua ospitalità per parlare di “La sconfitta dell’Occidente” attraverso il libro scritto da Domenico Quirico e Laura Secci, un’altra giornalista del quotidiano La Stampa. Da venti anni l’Occidente perde tutte le guerre, ogni tipo di guerra e mostra di essere del tutto incapace di affrontare il nuovo tipo di violenza organizzata del XXI secolo.
Sono proprio i reportage di Quirico e Secci che consentiranno di passare in rassegna i numerosi conflitti che hanno visto soccombere negli ultimi decenni l’Occidente: dal Nord Africa alla Siria, dall’Iraq all’Afghanistan. Tutti luoghi dove fino a qualche anno fa un occidentale poteva muoversi, visitare, commerciare senza problemi, sono diventati terre del silenzio e dell’odio. Quali sono i veri pericoli di questa sconfitta? Quanti sono a conoscenza degli eventi di questi ultimi dieci anni in Afghanistan, Siria, Iraq e in altre zone di un mondo così vicino al nostro “Occidente”? È vero come scrive Quirico che “l’indifferenza che è una forma della viltà ronza nei cuori come un motore”?
La conversazione con due importanti testimoni del nostro tempo sarà l’occasione, per ascoltare le osservazioni a questi e ad altri interrogativi. L’incontro sarà accompagnato da una proiezione di immagini fotografiche in parte scattate dalla stessa autrice Laura Secci.

LIBRO
Titolo: "La sconfitta dell’occidente"
Autori: Domenico Quirico e Laura Secci
Editore: Neri Pozza Collana, Piccola Biblioteca
Pagine: 224

SCHEDA INFORMATIVA
Dialogo “Guerra, odio e indifferenza” Tiziana Bonomo di ArtPhotò dialoga con Domenico Quirico e Laura Secci
Data 2 luglio 2020
Ideazione e Organizzazione Tiziana Bonomo di ArtPhotò e Binaria Centro Commerciale
Sede libreria Binaria - Centro Commensale, in via Sestriere 34, Torino
Prenotazione per il Covid 19 è necessaria una prenotazione per la sala con una capienza massima di 30 persone binaria@gruppoabele.org, 011 537777

INFO E CONTATTI
Artphotò di Tiziana Bonomo
Telefono +39 335.781.59.40
Email info@artphotobonomo.it

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CS_La_sconfitta_dell_occidente.pdf (2.21 MB)

OLTRE LO SPECCHIO DI ALICE
Fotografie Maria Chiara Piglione allo Spazio Eventa



Mostra
È una mostra fotografica di una giovane artista piemontese che propone nelle sue opere sogno e fiaba. Curata da Tiziana Bonomo l’esposizione presenta 30 fotografie a colori. La favola di Maria Chiara Piglione è se stessa, è la sua favola. Lei che diventa fiaba, sogno, fuga dalla realtà. Niente di quello che si vede è com’era realmente, ma è come lo ha immaginato il suo sguardo. È un tempo che si è fermato, perché le fiabe e i sogni per Maria Chiara Piglione sono e saranno sempre narrati con abiti fluttuanti e con cieli stellati dalle sfumature impossibili. “Un’operazione complessa che racchiude il profondo desiderio di svelare le sue percezioni smaterializzandosi per rimanere favola, nella favola della natura del nostro mondo. Farfalle, alberi, sentieri, costumi teatrali, pose sognanti o evanescenti per liberare la sua fantasia, restituire immagini alle sue percezioni al suo piacere di sentire sé stessa quando è con la natura o quando diventa l’inesistente surreale di sé stessa.” Lasciarsi abbandonare alla poesia che unisce con delicatezza, garbo le fotografie di Maria Chiara Piglione è l’invito a tutti coloro che guarderanno la mostra.

SCHEDA INFORMATIVA
Titolo OLTRE LO SPECCHIO DI ALICE di Maria Chiara Piglione
Durata 6 marzo 2020 - 9 aprile 2020
Inaugurazione A causa dei recenti provvedimenti indicati dalla Regione Piemonte per gli sviluppi legati alla diffusione del COVID-19 (Coronavirus) comunicheremo appena possibile la data di una ufficiale inaugurazione.
A cura di Tiziana Bonomo
Organizzazione, comunicazione ArtPhotò
Sede Spazio Eventa, Via dei Mille 42, Torino
Info e contatti Tiziana Bonomo, +39 335.781.59.40, info@artphotobonomo.it

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CS_Oltre_lo_specchio_di_Alice.pdf (341.83 KB) Cartella_stampa.zip (13.42 MB)

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JUST A PERFECT DAY
Libro e fotografie di Andrea Tonellotto da Solution Area



Incontro
Tiziana Bonomo dialoga con l’autore Andrea Tonellotto e Giuseppe Violetta, direttore artistico di Heillandi Gallery (Lugano, Svizzera) e co-editore. Grazie alla collaborazione con lo spazio “Solution Area”, sarà inoltre inaugurata una mostra personale dell’autore, con una selezione di opere presenti nel volume e alcuni progetti più recenti.
L’incontro con questo autore prende le mosse dal premio Fotografia di Architettura, organizzato lo scorso anno da ArtPhotò insieme a G*AA Giaquinto Architetti Associati per MIA Photo Fair di Milano.
In quell’occasione Tonellotto presentò un articolato progetto realizzato con la Polaroid nella capitale del razionalismo italiano, a Tresigallo (FE) e premiato con la Menzione d’Onore. Si rivela un occhio rigoroso, che trova riferimenti marcati nella pittura di inizio Novecento e nell’architettura degli spazi urbani. “Just a perfect day” (co-edizione Artphilein Editions e Heillandi Gallery, Lugano, 2018) è un progetto che ha impegnato Tonellotto per anni. Grazie all’intervento di Heillandi Gallery è diventato il primo libro dell’autore, che si distingue per una straordinaria sensibilità nell'indagine del colore e della luce nello spazio e nel mettere in relazione il ricordo e l'accadimento.
È un libro di fotografie ed è anche il sogno di una giornata perfetta. I richiami sono molti, dalla letteratura alla musica, passando per la pittura metafisica e surrealista. Tutte le fotografie sono realizzate con la Polaroid, una pellicola istantanea, un medium espressivo come la definisce Tonellotto, che dona al seducente formato quadrato i colori e le tonalità desiderate. Inoltre il fatto di non poter modificare lo scatto, di non creare effetti di post produzione è per Andrea un’affascinante sfida. Ogni opera è unica e irriproducibile.
La galleria Heillandi ha presentato il libro una prima volta a Photo London 2018, alla presenza di Martin Parr. L’incontro ospitato da “Solution Area” segue la stampa della seconda edizione.

Just a perfect day (co-edizione Artphilein Editions e Heillandi Gallery, Lugano 2019)
Una monografia di 80 pagine con 56 fotografie
Lingua: italiano e inglese
Formato: 25x25 cm.
Prezzo: 35 Euro

SCHEDA INFORMATIVA
Incontro JUST A Perfect Day di Andrea Tonellotto
Data 20 febbraio 2020
Ideazione e Organizzazione Tiziana Bonomo di ArtPhotò
Sede spazio Solution Area, Lungo Dora Colletta 129, Torino
La mostra sarà visitabile su appuntamento fino al 20 marzo 2020. Per informazioni scrivere a: info@heillandigallery.ch e info@solutionarchitects.it.

INFO E CONTATTI
Artphotò di Tiziana Bonomo
Telefono +39 335.781.59.40
Email info@artphotobonomo.it
Web www.artphotobonomo.it

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TORINO FERITA 11DICEMBRE1979 Convegno a Palazzo Lascaris



Convegno
Sono passati 40 anni dal giorno dell’attentato alla Scuola di Amministrazione Aziendale (SAA) ad opera del gruppo terroristico denominato Prima Linea, uno degli episodi più cruenti e sanguinosi (10 persone ferite tra studenti e docenti) del terrorismo a Torino. E a conclusione di quel 1979, Torino divenne l’emblema di una città ferita, per il tributo di vite umane pagato alla follia dell’eversione terroristica.
L’irruzione armata all’interno della sede della SAA, infatti, fu preceduta a settembre dall’omicidio dell’ingegnere Carlo Ghiglieno, alto dirigente della Fiat, ucciso proprio da un commando di Prima Linea, sotto casa, in via Petrarca all’angolo con Corso Massimo D’Azeglio.
L’attacco alla SAA insieme all’omicidio di Carlo Ghiglieno si inseriva nel delirante progetto del gruppo terroristico, inteso ad inserirsi con la violenza nello scontro sindacale da tempo in atto nel mondo del lavoro, che soltanto poco mesi prima aveva vissuto un drammatico rinnovo contrattuale dei metalmeccanici.
L’anno 1979 fu un Annus horribilis per Torino, su cui si concentrò l’offensiva di Prima linea fin dai primi mesi con una serie di attentati, tra cui l’uccisione della guardia carceraria Giuseppe Lo Russo e i ferimenti del medico Grazio Romano e della vigilatrice Raffaella Napolitano, entrambi operanti nel carcere torinese delle Nuove.
Perché un convegno? Perché come osservato da uno degli organizzatori e vittima dell’attentato “la problematica del terrorismo è stata in questi anni già, da differenti parti e contesti, molto trattata, sfruttata, ridotta e semplificata a problematiche sociali e politiche, trascurando forse quelle umane, “della persona”, l’ipotesi, è di andare in una diversa prospettiva. Vale a dire confrontarsi sul tema più generale della violenza.”
Prendendo spunto da questa considerazione il programma prevede nella parte centrale relatori che si confronteranno sul tema della violenza introducendo però nella prima sezione la memoria storica con testimoni all’attentato alla SAA. L’ultima sezione del programma la riflessione con esponenti del mondo scolastico e lavorativo.
Il convegno si inserisce nell’ambito di una iniziativa promossa dalla Porta di Vetro che ha raccolto il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e l’adesione della Fondazione CRT e di Aiviter (Associazione Italiana Vittime del Terrorismo). L’iniziativa sarà completata a gennaio da una mostra fotografica, curata da Tiziana Bonomo, che intende coinvolgere gli istituti scolastici di Torino e da un libro che raccoglierà testi e immagini di “Torino Ferita 11dicembre1979”.

SCHEDA INFORMATIVA
Titolo Torino Ferita 11dicembre1979
Data mercoledì 11 dicembre 2019 dalle ore 9 alle ore 13
Ideazione Tiziana Bonomo e Paolo Turin
Organizzazione e cura Associazione La Porta di Vetro insieme ad ArtPhotò
Sede PALAZZO LASCARIS Consiglio Regionale del Piemonte, Via Alfieri 15, Torino
Info e contatti Tiziana Bonomo, +39 335.781.59.40, info@artphotobonomo.it




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CS_Convegno_Torino_Ferita_3dic2019.pdf (2.89 MB)

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